La lotta ai cambiamenti climatici può partire dalla tavola dove con la preferenza di prodotti locali e di stagione è possibile dimezzare le emissioni di gas a effetto serra provocate dai trasporti per cibi importati. E’ quanto afferma Coldiretti nel sottolineare che i comportamenti individuali possono contribuire all’impegno al contenimento previsto nell’accordo raggiunto dal Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc), riunito a Bangkok sotto l'egida dell'Onu. La distribuzione dei prodotti alimentari con i lunghi trasporti sono - sottolinea la Coldiretti - tra le principali responsabili dell’emissione di gas a effetto serra su scala globale dove l’obiettivo fissato dai 400 delegati di oltre 120 nazioni è quello di far decrescere le emissioni mondiali di gas a partire dal 2015 se si vuole mantenere l'aumento della temperatura del pianeta fra i 2 e i 2,4 gradi. Uno sforzo che costerebbe appena lo 0,12% del Pil mondiale ed eviterebbe uno scenario catastrofico con riduzione della produttività agricola e delle risorse idriche, spostamenti geografici di specie, perdite totali di biodiversità, e rischio di estinzione per circa 20-30% delle specie vegetali e animali. Consumando prodotti locali e di stagione una famiglia può risparmiare fino a 1000 Kg di anidride carbonica (CO2) l'anno sulla base di uno studio dal quale emerge che per trasportare a Roma un Kg di ciliegie dall'Argentina in aereo per 12mila km si liberano 16,2 kg di CO2, mentre per un Kg di pesche dal Sudafrica nel viaggio di 8mila chilometri si emettono 13,2 kg di CO2 e gli arrivi di ogni Kg di uva dal Cile producono 17,4 kg di CO2. Scegliere di consumare frutta e verdura di stagione garantisce maggiore qualità e freschezza per la salute e non comporta particolari sacrifici per un Paese come l'Italia che offre la più ampia varietà alimentare.