Il fatto che solo un decimo del valore delle consumazioni in discoteca riguarda il vino dimostra che sono soprattutto i superalcolici, i cocktail e gli aperitivi i principali responsabili degli eccessi alcolici dei giovani il sabato sera. E’ quanto è emerso all’incontro “Salute: alcol e giovani - formazione e sport per fermare lo sballo” promosso da Coldiretti e da Città del Vino dopo l'annuncio del ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, sulla prossima approvazione in Consiglio dei ministri di un disegno di legge che limita la pubblicità degli alcolici in televisione e sui giornali e che prevede sulle confezioni etichette che avvertono sui pericoli dell'abuso di alcol per la salute. Secondo l’Istat nel 2006 - sottolineano Coldiretti e Città del Vino - le bevande alcoliche più diffuse tra i giovani nella fascia d'età tra 18-24 anni sono stati con il 48% gli aperitivi, mentre tra gli adolescenti (11/17 anni) sono nell’ordine la birra (19,1%) e gli aperitivi (15,7%) a conferma della pericolosità dei cosiddetti ''alcolpops'', mascherati da innocui analcolici, ma promossi con un’immagine di divertimento e colori accattivanti che ne favoriscono il consumo tra i giovanissimi. Tra il 1986 e il 2006 i consumi di vino tra gli italiani si sono ridotti da 68 a 48,8 litri con un calo del 28,2%, ma con un deciso orientamento alla qualità.