L’aumento del 10 per cento nelle esportazioni di prodotti alimentari dall’Italia è un dato incoraggiante anche se con un valore di 16,7 miliardi di euro rappresentano appena un terzo del mercato mondiale delle imitazioni di prodotti alimentari made in Italy che vale oltre 50 miliardi di euro. E’ quanto affermato dal presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che l’export alimentare nazionale potrebbe moltiplicarsi per quattro se dalle nuove regole sul commercio internazionale venisse un deciso stop alle falsificazioni e all’agropirateria. “Siamo di fronte a un inganno globale per i consumatori - ha evidenziato il presidente della Coldiretti Sergio Marini - che causa danni economici e di immagine alla produzione italiana e che sul piano internazionale va combattuto cercando un accordo sul commercio internazionale nel Wto dove è necessario intensificare la lotta ai pirati del cibo che falsificano l'identità territoriale degli alimenti e impediscono la trasparenza degli scambi”. “Occorre trovare alleanze - ha continuato Marini - anche con i Paesi in via di sviluppo dove emerge una crescente sensibilità per la tutela della proprietà intellettuale negli alimenti e nella lotta alle contraffazioni dei prodotti locali”. L'indicazione dell'origine in etichetta come mezzo per combattere la pirateria alimentare, l'omologazione degli alimenti, delle culture, dei saperi e la delocalizzazione delle attività produttive, oltre a dare opportunità economica, dignità e sviluppo a tutti i Paesi del mondo.