Il mercato giapponese apprezza sempre di più i vini italiani, ma il consumo è limitato ai ristoranti e alle occasioni particolari, mentre il vino francese è diffuso nei supermercati e nelle case dei giapponesi. I motivi? Un ingresso sul mercato tardivo rispetto ai francesi, gli elevatissimi dazi doganali (che ricaricano il prezzo italiano di 2 o 3 volte) e la cultura giapponese, che non vede ancora il vino come un bene di consumo da tavola. Altro problema è la penetrazione nella rete distributiva, a oggi inesistente. A tal proposito è stato presentato l’accordo firmato da Veronafiere con Isetan per allestire all’interno del negozio di Tokyo un corner targato Vinitaly, con i vini vincitori del concorso enologico. “Questo accordo con Veronafiere è molto importante per noi” ha sottolineato Takefumi Tanaka, direttore generale di Isetan, catena che fattura 2,8 miliardi di euro con 6 negozi a Tokyo e 12 nel resto dell’Asia. “Dal 3 al 9 ottobre 2007 Isetan presenterà anche un’esposizione dedicata all’Italia. Siamo sicuri che la promozione di Vinitaly avrà un forte impatto sul mercato giapponese". ‘Grand Tasting’, il 27 novembre a Tokyo, prevede la realizzazione di assaggi e seminari formativi che illustrino la produzione vitivinicola italiana, unitamente ad un walk around tasting che darà le possibilità alle aziende di instaurare contatti commerciali diretti e di comprendere meglio un mercato molto particolare e caratterizzato da un consumo di vino ridotto (solo 1,7 litri pro capite annuali dai dati 2006).