La Grande distribuzione si conferma come un canale sempre più importante per la distribuzione del vino di qualità italiano sul mercato nazionale, mentre si profila un accordo tra produttori, istituzioni e Gdo per la promozione del vino italiano sui mercati esteri. E’ quanto emerge dalla tavola rotonda organizzata da Veronafiere, tenutasi oggi al Vinitaly, cui hanno preso parte rappresentanti della Gdo, dei produttori di vino e delle istituzioni che si occupano della promozione del vino italiano all’estero. Nel 2006 la quota di mercato di vino che viene venduto nella grande distribuzione ha raggiunto il 69,2% a volume, con una crescita dello 0,2% rispetto al 2005 (+2,5% delle vendite a valore). Più della metà del vino venduto in supermercati, ipermercati e superette è vino a denominazione d’origine (doc, docg e igt) che nel 2006 ha raggiunto la quota del 52,9% a volume del totale di vino venduto nella Gdo, con una crescita del 2% rispetto al 2005 (a valore la quota è del 74%). I dati, elaborati da ACNielsen per Vinitaly, mostrano anche quali sono i vini più venduti nella Gdo nel 2006, nell’ordine: Chianti classico (Toscana), Montepulciano d’Abruzzo, Sangiovese (Emilia Romagna, Toscana), Nero d’Avola (Sicilia), Merlot (Veneto), Pinot Tri-Veneto), Bonaria (Lombardia), Barbera (Piemonte), Vermentino (Sardegna) e Barbera d’Asti.
I vini che fanno registrare il maggior tasso di crescita nel 2006, nell’ordine: Brunello di Montalcino, Nero d’Avola, Gewurztraminer, Morellino di Scansano, Verdicchio di Jesi, Dolcetto d’Alba, Bonarda Oltrepò, Barbaresco, Chardonnay e Rosso di Montalcino (vedi le tabelle della ACNielsen allegate in cartella stampa). Il prezzo medio al litro dei vini venduti è 4,04 euro, mentre le fasce di prezzo che crescono maggiormente sono quelle della fascia superiore ai 6,4 euro.