Dopo l’India, il Messico. Confagricoltura prosegue la sua “esplorazione” dei mercati che si aprono per il vino italiano. E sceglie il Messico. Presentando al Vinitaly 2007 uno studio realizzato dall’Ice sulle opportunità commerciali di questo Paese e dando alle proprie aziende la possibilità di fare incontri di affari con buyer messicani. In questi anni l’interesse commerciale dei Paesi europei verso il Messico è aumentato, grazie anche al dinamismo ed alla vivacità del governo, che ha sottoscritto accordi di libero scambio con l’Ue e con gran parte del mondo. Secondo dati , il vino è entrato nella categoria dei beni di consumo della classe medio alta, è considerato un simbolo di status sociale. In valore assoluto il consumo pro-capite non è elevato, si stima un’oscillazione tra i 0,16 e 0,25 l, ma le previsioni di crescita sono confortanti: nel 2004 il consumo è salito del 12% e nel 2005 di più del 15%. La produzione di vino locale non risulta sufficiente per soddisfare la domanda nazionale ed è necessario ricorrere alle importazioni per il 70% del fabbisogno. L’Italia occupa il sesto posto, con un’esportazione in valore di 8,3 milioni di USD ed in volume di 1,6 milioni di litri e con ritmi di forte crescita. Il 25% del vino italiano esportato verso il Messico è vino spumante, segmento dove l'Italia è il primo esportatore. Il Messico ha potenzialità commerciali interessanti per l’Italia ed in più, ai vini italiani giova la “curiosità” e l’attenzione che gli operatori messicani manifestano verso i prodotti italiani.