Le prime rondini sono già state avvistate in Liguria e Sicilia quindici giorni fa, gli alberi di pesco, susino, albicocco e ciliegio sono in fiore da settimane, le api regine hanno da tempo ricominciato a deporre le uova, le margherite sono sbocciate in anticipo nei prati e sui banchi del mercato è possibile acquistare piselli e fave italiane che tradizionalmente accompagnano le scampagnate del primo maggio. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che l’arrivo della primavera astronomica del 21 marzo ha trovato la natura già sveglia da un pezzo per effetto dell’inverno più caldo degli ultimi due secoli e per la ridotta piovosità. "Il maltempo degli ultimi giorni - sottolinea la Coldiretti - rischia però di mandare definitivamente in tilt piante e animali che si trovano impreparati all’arrivo improvviso del maltempo e all’abbassamento drastico delle temperature. L’arrivo del freddo con il nucleo di aria proveniente dalla Scandinavia se provocherà gelate rischia di far cadere gemme e fiori riducendo le produzioni delle piante da frutto, mentre, se la colonnina di mercurio rimarrà sotto lo zero per alcuni giorni, a rischio sono anche verdure e ortaggi che sono maturati con settimane di anticipo e contemporaneamente: dai carciofi a tutte le insalate a pieno campo, lattughe, scarole e indivie, ma anche cavolfiori, peperoni, broccoli, finocchi e pomodori. A preoccupare - conclude la Coldiretti - è anche il vento forte per i danni che può provocare alle strutture aziendali agricole come le serre e soprattutto l’eventuale arrivo della grandine che provoca danni irreparabili. A differenza, se non avranno carattere temporalesco, sono certamente positive le piogge e la neve che consentono di ripristinare la “scorta” di acqua necessaria a scongiurare la siccità estiva".