Se non avranno carattere temporalesco e non cadrà la grandine sono certamente positive le piogge e la neve che consentono di ripristinare la “scorta” di acqua necessaria a scongiurare la siccità estiva dopo che nel 2006 sono piovuti in media in Italia solo 620,8 mm di acqua pari circa a quanto registrato nel 2003 (mm 619,6), un anno drammatico per la carenza idrica nei campi, sulla base di dati forniti dall'Ucea. E’ quanto afferma Coldiretti in riferimento all’arrivo del maltempo, nel sottolineare tuttavia che in campagna è grande la preoccupazione per le gelate che rischiano di determinare danni incalcolabili alle coltivazioni in fase di crescita avanzata a causa dell'andamento climatico anomalo che ha provocato nelle piante fioriture anticipate. L’inverno più caldo degli ultimi due secoli secondo le rilevazioni dell'Istituto di Scienze dell'atmosfera e del clima del Cnr ha favorito la ripresa dell’attività vegetativa delle piante che sono in maggioranza già fiorite come nel caso di ciliegi, susini, peschi ed albicocchi mentre per melo e pero la fioritura avverrà a breve. L’arrivo di freddo e gelo con il nucleo di aria proveniente dalla Scandinavia che investirà l'Italia a partire dalle regioni frutticole del Nord (Trentino, Veneto, Friuli ed Emilia Romagna), rischia di far cadere gemme e fiori riducendo le produzioni delle piante da frutto. Un strumento di difesa contro i capricci del tempo è l’assicurazione che può aiutare a contenere i danni economici in caso di raccolti “danneggiati” da gelo, grandine, brina, eccesso di pioggia, vento forte e siccità. Dal 1 gennaio 2007 lo Stato ha ridotto gli indennizzi per i danni causati nelle campagne da eventi calamitosi, mentre è possibile beneficiare di un sostegno alla stipula delle assicurazioni. Una strada che - conclude Coldiretti - va incentivata.