In Italia 610 imprese agricole, lo 0,04% del totale, percepiscono oltre 252 milioni di euro l’anno dalla politica agricola comunitaria (Pac) che ha permesso la sopravvivenza di una minoranza di imprese assistita dai contributi comunitari. E’ quanto emerge da un'analisi Coldiretti sui dati della Commissione europea, sulla distribuzione dei pagamenti diretti per categoria di grandezza dell’azienda per l'anno 2005. Mentre il 90% delle imprese agricole italiane percepisce meno di 5mila euro l’anno, una minoranza di imprese riceve più di 200mila euro di contributi l’anno (pari al 6,8% delle risorse dell’Ue all’agricoltura italiana). Si tratta - sottolinea la Coldiretti - di una situazione insostenibile in Europa, destinata a modificare la propria politica con la fissazione di un tetto massimo agli aiuti, vedi la proposta di riforma della politica agricola statunitense, il Farm Bill. Tra gli elementi rivoluzionari del Farm Bill c'è la proposta di esclusione dai sostegni di coloro che denunciano un “reddito lordo” superiore a 200mila dollari. Per quelli che rientrano al di sotto di questo limite e che possono beneficiare degli interventi rimane confermato - precisa la Coldiretti - un tetto massimo di 360mila dollari nei sostegni percepiti. Una misura verso la quale si sta orientando anche la politica agricola comune dell'Ue per recuperare risorse e per combattere l'assistenzialismo.