Nel corso del tempo l'uomo ha selezionato i bovini, come altre specie animali, per accentuare alcune caratteristiche interessanti. Questo ha portato ad avere animali particolarmente performanti sotto certi aspetti, ma la riproduzione in purezza ha portato con sé anche alcuni svantaggi. Nel caso della Frisona, razza produttrice di latte per eccellenza, gli aspetti negativi si concretizzano in una non ottimale fertilità e in una maggiore suscettibilità alle malattie.

I ricercatori del Crea Zootecnia di Monterotondo si sono chiesti se animali nati da un incrocio tra razza Frisona e Pezzata rossa sarebbero stati caratterizzati dall'eterosi (o vigoria dell'ibrido). Una condizione che permette di conservare alcuni tratti interessanti, come ad esempio la produttività, mitigando al contempo alcune fragilità, ad esempio a livello di fertilità e longevità.

"E così nel 2013 è nato il progetto Reddbov, finanziato dal Mipaaf, nell'ambito del quale è stata impostata una prova sperimentale per valutare i possibili benefici dell'incrocio tra la razza da latte Frisona e la razza a duplice attitudine Pezzata rossa", spiega Alessandra Crisà, ricercatrice del Crea Zootecnia e acquacoltura di Monterotondo. "Abbiamo dunque costituito una mandria sperimentale, nata dall'incrocio tra queste due razze, e abbiamo studiato gli effetti dell'incrocio sulla linea maschile e femminile".

A quali conclusioni siete giunti?
"Gli animali meticci hanno sicuramente delle caratteristiche migliorative, come una maggiore resistenza alle malattie e migliori caratteri riproduttivi, oltre ad una interessante attitudine sia alla produzione di latte che di carne".

Sono animali migliori o peggiori rispetto ai progenitori?
"Non è possibile dare una risposta univoca. Gli animali hanno sicuramente degli aspetti migliorativi sotto certi profili, sotto altri invece parlerei di caratteristiche intermedie. Ad esempio i meticci hanno una produzione di latte inferiore rispetto alle vacche Frisona, ma compensano questa peculiarità con una maggiore fertilità e quindi una maggiore vita produttiva o una minore suscettibilità alle malattie, che quindi richiede un minor ricorso a cure veterinarie e a farmaci".

Lei definisce la mandria del Crea un 'laboratorio vivente', in che senso?
"Perché ogni anno effettuiamo gli incroci e studiamo le caratteristiche degli animali. È una continua raccolta di dati che rappresentano una ricchezza importante da associare alla base genetica che sottende al fenomeno dell'eterosi ed è indispensabile per la quantificazione dei caratteri produttivi e riproduttivi. Inoltre questa mandria viene usata anche nell'ambito del progetto Miqualat - Miglioramento della qualità nutrizionale e dell'immagine salutistica del latte per i contenuti in molecole funzionali ad azione prebiotica e protettiva".

Il vostro centro vende sul mercato i vitelli meticci, qual è l'accoglienza riservata dagli allevatori?
"Direi assolutamente buona e il prezzo di vendita si pone a metà strada tra quello delle Frisone, generalmente basso, e quello delle Pezzate rosse, solitamente più alto".

Dunque possiamo dire che l'incrocio tra razze diverse è positivo?
"Ogni azienda deve fare le sue valutazioni, ma sicuramente se una volta la riproduzione in purezza era considerata la norma nei nostri allevamenti oggi sempre più aziende preferiscono attuare incroci tra razze diverse al fine di mantenere una più elevata variabilità genetica, con tutti gli aspetti positivi che questa comporta".