All'indomani del forte sisma che ha colpito l'Emilia Romagna, si fa più precisa la stima dei danni al comparto agroalimentare. "Sulla base delle informazioni provenienti dalle nostre sedi provinciali – spiega il presidente di Fedagri-Confcooperative Maurizio Gardini – la situazione che appare più pesante è quella del settore lattiero-caseario. Sono circa 280.000 le forme di Parmigiano Reggiano danneggiate o andate perdute a causa del sisma – equamente ripartite tra le provincie di Modena (140.000) e Mantova (140.000) - e oltre 50.000 quelle di Grana Padano, tutte concentrate nei caseifici cooperativi del mantovano".

Le forme di formaggio cadute dalle scalere e danneggiate sono prevalentemente di stagionatura fresca. Il Consorzio del Parmigiano Reggiano è pronto a chiedere al ministero delle Politiche agricole una deroga al Disciplinare che autorizzi le strutture a trasferire le forme anche fuori zona di origine, al fine di proseguire la stagionatura, insieme a un intervento che consenta di trovare sul mercato destinazioni alternative per il formaggio danneggiato.

Nella provincia di Modena un caseificio è stato dichiarato inagibile e il latte è stato ricollocato, con i relativi marchi di origine. Il terremoto ha causato danni strutturali anche a cooperative di altri comparti produttivi: la notte scorsa è crollato un tetto nella sala lavorazione di una cooperativa nella bassa modenese, crepe e lesioni sono riscontrate anche in diverse strutture ortofrutticole e di raccolta cereali del ferrarese e della provincia di Modena. Danneggiato un impianto fotovoltaico della cooperativa Italfrutta nel modenese, lesioni anche ad alcune cantine della provincia di Modena.

"Invieremo oggi stesso al ministro dell'Agricoltura – spiega il presidente Gardini – una stima particolareggiata dei danni, in vista della Seduta del Consiglio dei ministri di domani. Le sedi regionali di Confcooperative Emilia-Romagna e Lombardia stanno informando i rispettivi assessorati all'Agricoltura della difficile situazione che si è venuta a creare". Fedagri-Confcooperative si farà carico anche di richiedere al Governo, per le aziende operanti nelle zone colpite dal sisma, la sospensione dei pagamenti dell'Imu, dei mutui in scadenza, degli impegni bancari e degli oneri previdenziali almeno fino alla fine dell'anno.