La Regione Lombardia ha ultimato ieri, con un'ultima tranche che riguarda quasi 500 aziende, la liquidazione di un'ultima porzione di contributi Pac relativamente alla 'Domanda unica' 2009, che si è avviata a partire da ottobre.
Complessivamente sono stati erogati a 36.761 aziende agricole lombarde fondi per oltre 500 milioni di euro, in cambio dell'impegno da parte di ciascuna azienda a rispettare un complesso sistema di regole aggiuntive e vincolanti che riguardano la coltivazione dei terreni, l'allevamento degli animali, la conduzione complessiva delle aziende agricole.
Questa ultima tranche di liquidazione, con la quale viene appunto completato il pagamento dell'intero ammontare dei contributi, ha riguardato 473 aziende, per complessivi 12,177 milioni di euro.
Nello specifico, 242 aziende (per un importo di 5,4 milioni) non riceveranno direttamente il contributo in quanto lo stesso è stato utilizzato per compensare un debito con l'amministrazione dello stato relativamente alle quote latte; 231 imprese, cui vanno 6,7 milioni, sono invece state direttamente liquidate.
"Con questo atto - ha precisato il presidente della Giunta regionale, Roberto Formigoni -
si concludono le operazioni di competenza regionale che hanno indotto, negli ultimi sei giorni, gruppi di allevatori appartenenti ad una organizzazione sindacale a manifestare sotto gli uffici regionali. Il comportamento della regione - prosegue Formigoni -
si è improntato, come sempre, al più rigoroso rispetto delle regole, comunitarie e nazionali, allo scopo di avere assoluta certezza delle motivazioni giuridiche per le quali distinguere queste due forme di pagamento, previste dall'ultime riforma sulle quote latte approvata nel 2009 dall'allora ministro per le Politiche agricole, Luca Zaia".
"Peraltro - ha aggiunto l'assessore all'Agricoltura, Giulio De Capitani -
nulla di diverso è possibile attendersi dalla regione, che produce ogni giorno oltre il 40% del latte italiano e che per questo è chiamata ad essere modello di comportamento rispetto a tutta quella serie di organi, nazionali e comunitari, che vigilano puntualmente verificando a cadenza continua il nostro operato. Ogni eventuale evoluzione del quadro di riferimento che verrà segnalata dal ministro Galan (al quale le condizioni di difficoltà di molti degli allevatori lombardi erano state segnalate il 23 giugno) verrà registrata ed applicata dagli uffici regionali".