Buone notizie per l’Associazione italiana allevatori. Il Mipaaf intende sfruttare le molteplici competenze dell’organizzazione per perseguire la politica dei controlli sulla qualità delle produzioni dando ‘veste istituzionale’ al progetto Italialleva. Lo ha annunciato, parlando a nome del ministro Zaia, durante l’assemblea annuale dell’associazione, il capo dipartimento del Mipaaf Giuseppe Nezzo. 

La decisione del ministero di non disperdere la professionalità dell’Aia premia il lavoro che, soprattutto nell’anno appena trascorso, hanno portato avanti con determinazione il presidente Nino Andena e il direttore Paolo Scrocchi che molto hanno investito proprio sul progetto di filiera italiana Italialleva.

Carni vaccine e di maiale, pollame, uova e latte  con il marchio Italialleva sono state vendute nel 2009 dalla multinazionale della distribuzione all’ingrosso metro che ha realizzato, in questo segmento, un fatturato di 21 milioni di euro. L’accordo è stato firmato nell’ottobre 2008  e prevede che i prodotti di origine animale venduti nei 48 punti vendita di metro in italia siano targati Italialleva, un percorso a garanzia del consumatore finale che  finora ha dato vita a 13 filiere, suddivise fra il settore carni, latticini e uova. 

L’accordo tra il colosso distributivo e l’Aia proseguirà con un ampliamento delle filiere commercializzate, hanno confermato con grande soddisfazione il direttore generale di Metro Dominique Minnaert e il direttore della qualità Claudio Truzzi. 

“Aia - ha precisato il presidente Andena - non vuole assumere un ruolo commerciale ma soltanto offrire, a costi bassissimi,  garanzie circa l’origine del prodotto. Un’opportunità ed un’alternativa di lavoro per le associazioni allevatori provinciali che – ha aggiunto Andena – devono anche impegnarsi sul fronte dell’organizzazione delle richieste commerciali di Metro”. L’Aia ha anche messo a punto, insieme all’università di Bari, uno strumento, che verrà presentato all’inizio del prossimo anno,  in grado  di tracciare la mozzarella. Andena ha opportunamente sottolineato che l’intento dell’Aia non è svalutare i prodotti provenienti da altri paesi ma soltanto tutelare quello italiano.