'Siamo assolutamente contrari alla proposta della Commissione europea di acquisire latte in polvere e burro: siamo di fronte ad un provvedimento statalista che dal punto di vista strutturale non aiuta né gli allevatori, né il settore lattiero a riprendersi da una situazione particolarmente difficile'.
Lo ha detto il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Luca Zaia, a Bruxelles. 
'Ho illustrato con la massima chiarezza ai colleghi di governo la proposta italiana, che si basa sull’idea che gli allevatori hanno diritto a sentirsi trattare come imprenditori. Ritengo che qualsiasi idea sia pensata per supportare davvero il settore, debba necessariamente allontanarsi dai percorsi statalisti fin qui tenuti e debba prendere in considerazione soluzioni strutturali'.
'Per questo', ha spiegato Zaia, 'abbiamo invitato i colleghi europei a immaginare che i 600 mln di euro che serviranno per ritirare il latte in polvere e il burro possano invece essere destinati ad accompagnare fuori dal mercato quelle aziende, migliaia in Europa, che già si trovano in situazioni marginali e che inevitabilmente, nel tempo, usciranno dal mercato'.
'Riteniamo', aggiunge il ministro, 'che se questa ipotesi dovesse raccogliere consensi, potremmo quantificare in 2 mln di tonnellate all’anno la quantità di latte definitivamente tolta dal mercato e acquisita dai Governi, che potrebbero farne uso in futuro davanti a crisi di altra natura'.
'Non ci spaventa essere soli: sappiamo', conclude Zaia, 'di avere il consenso della stragrande maggioranza degli allevatori, certamente in Italia, quasi certamente anche in Francia e Germania'.