'Per uscire dalla crisi che colpisce il settore lattiero-caseario è necessario che tutti gli attori coinvolti lavorino in stretta sinergia. Il tavolo di filiera è uno strumento utile per trovare soluzioni efficaci di breve, medio e lungo periodo. E il documento che presentiamo oggi è la prova dell'efficace lavoro di mediazione svolto dal ministero in questa direzione: si tratta di un Master Plan dal quale partire per avviare il rilancio del settore'.
Così il ministro al Mipaaf Luca Zaia ha commentato l'esito del tavolo lattiero-caseario che si è svolto presso il ministero, durante il quale è stato presentato il documento 'Linee di azione per il comparto lattiero-caseario'. Il documento analizza le criticità del sistema lattiero caseario, individua degli obbiettivi strategici per ovviare a queste e delinea delle linee di intervento che sono a breve, media a lunga durata.
Al tavolo erano presenti i principali stake holders del settore ed i rappresentanti delle Regioni che hanno voluto partecipare: Emilia Romagna, Umbria, Lombardia e Puglia.
'La crisi del settore lattiero non riguarda solo l'Italia', ha detto il ministro, 'ma coinvolge tutti gli Stati europei. Certamente, però, non possiamo condividere la proposta di chi vorrebbe convogliare gli aiuti verso il latte in polvere o il burro, perché questo andrebbe ad unico vantaggio dei paesi del Nord Europa, senza alcun beneficio per i nostri produttori'.
'La nostra battaglia', ha continuato Zaia, 'si concentra invece sul prezzo del latte e sui costi di produzione, nel quale noi italiani, paradossalmente, siamo penalizzati perché produciamo qualità. E' indispensabile monitorare il meccanismo di formazione dei prezzi e trovare una conciliazione tra la domanda e l'offerta, arrivando a una soluzione che soddisfi tutti i segmenti della filiera, dai produttori ai trasformatori, ai consumatori, alla distribuzione'.
Per questo il ministro ha invitato tutti gli stakeholder presenti a 'mettersi d'accordo e individuare alcuni interlocutori con i quali attivare un tavolo tecnico ristretto, per elaborare le modalità operative da attivare per intervenire sui meccanismi di formazione del prezzo del latte. Da parte nostra c'è la disponibilità a convocare il tavolo anche la settimana prossima. Aspettiamo quindi le indicazioni delle associazioni di categoria e degli altri attori della filiera'.
'Per quanto riguarda la richiesta di annunciare lo stato di crisi per il settore, è un provvedimento che non può essere preso a livello nazionale, ma va concordato a livello europeo. Posso garantire che ne parlerò con Mariann Fischer Boel alla prossima riunione'.
'Certo è', ha precisato il ministro, 'che non si può pensare che la crisi sia da imputare alla politica, ma al contesto attuale del mercato; un contesto in cui l’Europa ha una produzione esorbitante pur non essendo eccedentaria. In Italia, ad esempio, la crisi economica ha fatto registrare un calo delle esportazioni dei formaggi, quindi meno latte prodotto è stato trasformato'.
'Di fronte a questa congiuntura, abbiamo avanzato le nostre proposte: dall’indicizzazione dei prezzi, all’aumento della quota de minimis, alla restituzione alle esportazioni. Si può inoltre valutare di aiutare le aziende marginali ad uscire dalla produzione; aziende, va precisato, che sarebbero comunque destinate a uscire fuori dal mercato'.
'A proposito del Fondo di solidarietà nazionale', ha detto il ministro a margine del tavolo di filiera, 'vorrei che fosse chiaro a tutti che una delle soluzioni più praticabili a oggi è quella di attingere alle risorse previste dall’articolo 68'.