Sara' votato oggi, dopo le 16:45, il Maxiemendamento al decreto legge anti-crisi sulla cui approvazione, senza subemendamenti o articoli aggiuntivi, il Governo ha posto la questione di fiducia.
Il Maxiemendamento contiene le norme del decreto quote latte.
Il testo, dopo le dichiarazioni di inammissibilita' della presidenza, e' stato ulteriormente modificato, tra l'altro eliminando la clausola di maggior favore per i tassi di interesse della rateizzazione delle multe quote latte pagate.

'Il ritorno al testo del Senato va benissimo, anzi, ringrazio il presidente Fini per aver ritenuto ammissibile l'inserimento delle norme del decreto quote latte nel Maxiemendamento al decreto anti-crisi. Capisco le difficolta' a cui ha dovuto far fronte, vista anche la pressione, in alcuni momenti davvero fortissima, di questi giorni', lo ha detto il ministro delle Politiche agricole Luca Zaia in una conferenza stampa che ha tenuto al Mipaaf, dopo l'annuncio alla Camera che il Governo avrebbe posto la questione di fiducia sul maxiemendamento.
Zaia ha ricordato la genesi del provvedimento, sottolineando in particolare che l'aumento di quota del 5% e' stato concesso da Bruxelles all'Italia 'sulla base di un progetto che ponesse fine al continuo contenzioso'. 
'Su questa base', ha aggiunto, 'e' stato disegnato un provvedimento che doveva rispondere ad alcuni principi fondamentali. Il primo di questi', ha ribadito, 'era di non aumentare la produzione di latte, visto anche il livello bassissimo dei prezzi. Quelli che adesso protestano sono coloro i quali dicevano che l'aumento avrebbe fatto crollare il prezzo. Perche' questo non avvenisse', ha spiegato, 'l'unico modo era dare quota a chi gia' produce, e cioe' a titolari di quota battagliata, affittuari e splafonatori. Con questo decreto si sono sono messi i presupposti perche' l'italia non paghi piu' la multa', ha asserito.
L'altro aspetto importante, per Zaia, e' quello del fondo per gli allevatori che hanno acquistato quote, che nel Maxiemendamento e' di 45 milioni di euro, 'cosa che permettera' di ristrutturare 585 milioni di debito. 'E poi', ha continuato, 'il provvedimento non e' assolutamente una sanatoria'.