L'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) ha pubblicato l'Inventario nazionale delle emissioni in agricoltura.
Il rapporto riporta le statistiche e descrive la metodologia di stima delle emissioni a livello nazionale ed i fattori di emissione per le diverse attività emissive.
Secondo le rilevazioni del Servizio monitoraggio e prevenzione degli impatti sull'atmosfera la zootecnia responsabile delle emissioni di gas serra con valori in costante discesa dal 1990 fino al 2006.
Il metano di origine zootecnica è infatti calato del 12% passando da 819,9 a 720, 8 gigagrammi. In generale il peso del settore primario nel totale delle emissioni inquinanti è pari al 7%. Per quanto riguarda il metano, il 70% è dovuto alla fermentazione enterica degli animali, il 20% alla gestione delle deiezioni. Il rapporto arriva dopo la presa di posizione della Fao, secondo la quale l'allevamento costituisce un grande problema ambientale a cui va posto urgente rimedio. E non solo per salvare l'atmosfera, ha aggiunto, ma anche terre e acque, sottoposte a un lento ma inesorabile degrado.
L'Ispra ha registrato i dati sul metano prodotto dalle fermentazioni enteriche disaggregati per categorie animali, ad esclusione degli avicoli e degli animali da pelliccia. Dal monitoraggio risulta che nel 2006 il 79% delle emissioni è stato determinato dagli allevamenti bovini: il 41% deriva dalle vacche da latte, e il 38% dagli altri bovini.
'Questo contributo', dicono all'Ispra, 'è giustificato sia dall'elevato fattore di emissione delle vacche da latte, nel 2006 pari a 113,24 Kg/capo/anno, rispetto ad altre categorie, sia dalla consistenza animale che nel 2006 era pari a 6,11 milioni di capi'.
Dal 1990 al 2006 c'è stata una riduzione delle emissioni di metano principalmente dovuta a riduzioni di numero di capi, del 31% per le vacche da latte e del 16% per gli altri bovini. L'80% delle emissioni di metano dovute a fermentazione enterica provengono da Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte (in testa alle emissioni), Sardegna, Veneto, Campania, Lazio e Sicilia. Il secondo gas serra emesso in agricoltura è il protossido di azoto. A livello nazionale le emissioni di questo gas sono per il 48% causate da spandimento, pascolo e processo di azoto fissazione delle leguminose.