'Il decreto legge sulle quote latte è incettabile e deve essere sostanzialmente modificato durante l’iter parlamentare. Se ciò non avvenisse siamo pronti a ricorrere, insieme alla Regioni che hanno già annunciato ricorsi, e chiederemo il risarcimento dei danni subito dai produttori'. Cosi sì espresso il presidente della Cia (Confederazione italiana agricoltori) che ha portato la solidarietà dell’Organizzazione agli allevatori piemontesi e lombardi che, da giorni, hanno organizzato presidi a Carmagnola (Torino), ai bordi dell’autostrada Torino-Savona, e a Pegognaga (Mantova), nei pressi dell’autostrada per il Brennero, dove partecipano centinaia di produttori con decine di trattori.
Al presidio piemontese, Politi, accompagnato dal presidente della Cia del Piemonte Roberto Ercole e dal vicepresidente regionale Lodovico Actis Perinetto, ha sottolineato che 'il decreto predisposto dal ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Luca Zaia deve essere modificato in molte sue parti, proprio per garantire i produttori che hanno rispettato le regole, i quali, altrimenti, verrebbero penalizzati in modo che giudichiamo assurdo. Sono, quindi, legittime le proteste, che condividiamo e sosteniamo, degli allevatori'.
Anche agli allevatori del presidio di Pegognaga, organizzato in collaborazione con la Confagricoltura, Politi, accompagnato dal presidente della Cia Lombardia Mario Lanzi e dal presidente della Cia di Mantova Elisabetta Poloni, ha ripetuto che la Confederazione è fortemente mobilitata affinché s’introducano correzioni efficaci in grado di dare risposte agli allevatori, garantendone il futuro. 
Politi ha ribadito le proposte della Confederazione che sono state illustrate alla commissione Agricoltura del Senato, dove è iniziato l’esame del decreto, e che sono state sottoposte anche all’attenzione dei vari gruppi parlamentari. 'Tra le nostre richieste', ha ricordato Politi, 'c’è, soprattutto, quella di un adeguato finanziamento del Fondo di intervento riservato agli allevatori che hanno investito nell’acquisto di quote. Nel decreto non c’è traccia dei 500 milioni di euro che il ministro aveva annunciato. Per noi, invece, è indispensabile che queste risorse vengano individuate e rese operative'.