L’allevamento degli ovini, al pari di quello delle capre, anche se meno diffuso, svolge importanti funzioni sul fronte ambientale.  Consente infatti di valorizzare aree altrimenti destinate all’abbandono, contribuisce a tenere pulito il sottobosco, riducendo così l’incidenza degli incendi, favorisce la presenza dell’uomo in aree marginali altrimenti suscettibili di degrado. Dunque un allevamento da sostenere e sviluppare nei Paesi dell’Unione europea. E’ uno degli argomenti emersi dai lavori della sessione plenaria del Parlamento Europeo svoltasi dal 16 al 19 giugno e che ha visto fra l’altro l’approvazione a larghissima maggioranza (492 voti a favore e solo 30 contrari) della relazione di Liam Aylward, tutta rivolta ad un rilancio del settore.

 

Contrastare la flessione

Azioni di sostegno da parte della Commissione europea e del Consiglio Agricoltura della Ue si rendono necessarie con urgenza per contrastare il forte declino del settore e il conseguente esodo dei produttori. Da qui la necessità di una riforma del settore caratterizzata anche da maggiori sostegni finanziari per i produttori di latte e carne ovina e caprina. In particolare per la produzione di latte le proposte di rilancio passano attraverso una migliore organizzazione della filiera per la produzione di formaggi tipici.

Per quanto riguarda la carne i maggiori problemi si riscontrano per il prezzo, che a fronte di basse quotazioni all’origine fa registrare alti prezzi nella vendita al dettaglio. Un invito esplicito da parte dei deputati Ue ad esaminare il ruolo della grande distribuzione che con il suo operato influisce in misura determinante sui mercati della carne. Una posizione di forza che potrebbe essere ridotta, è questa la proposta scaturita dai lavori parlamentari, incentivando la vendita diretta anche attraverso la creazione di consorzi di produzione e commercializzazione fra gli allevatori.

 

Valorizzare le produzioni

Un percorso di valorizzazione delle produzioni ovine e caprine che potrebbe trarre forte vantaggio da una riforma dell’etichettatura di questi prodotti con l’introduzione di un sistema per il riconoscimento della qualità e in particolare l’indicazione del paese di origine. A ulteriore garanzia per il consumatore si potrebbe favorire l’applicazione del sistema elettronico di identificazione dei capi, già previsto per il 31 dicembre del prossimo anno.

A completare il quadro di rilancio del settore viene dal Parlamento l’invito alla Commissione di valutare la messa in atto di campagne promozionali per i prodotti ovicaprini Dop. I fondi dovrebbero essere individuati attraverso un aumento della dotazione finanziaria già prevista per la promozione alimentare e che per il 2008 è fissata in 45 milioni di euro.

 

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