E' arrivato il via libera definitivo negli Usa alla 'pecora Dolly a tavola' con la decisione della Food and Drug Administration (Fda) di dichiarare sicura e priva di rischi la carne di animali clonati destinata al commercio alimentare. Lo rende noto la Coldiretti nel riferire i contenuti dell'articolo pubblicato in prima pagina dal Washington Post col titolo 'La Fda dice che la carne clonata è un alimento sicuro'. Il rapporto finale statunitense di 968 pagine arriva - sottolinea la Coldiretti - a pochi giorni dall'avvio in Europa della consultazione pubblica dell'Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) su un progetto di parere preliminare palesemente schierato sulle posizioni americane. L'autorizzazione della Fda - riferisce la Coldiretti - prevede la libera circolazione degli alimenti frutto delle clonazioni come carne, latte e formaggi provenienti da animali come bovini, maiali e capre che non dovranno essere distinti dagli altri con etichette particolari. Si tratta di una decisione che non mancherà di avere ripercussioni in Europa dove è atteso il parere del Gruppo europeo sull'Etica, mentre l'Efsa dovrà concludere la consultazione il 25 febbraio per arrivare alla pubblicazione di un parere definitivo a maggio per rispondere alla Commissione europea che nell'aprile 2007 ne aveva fatto richiesta.
'Siamo pronti ad una forte mobilitazione per impedire che arrivi sulle tavole una allucinante realtà di cui né le imprese, né i consumatori europei avvertono certamente il bisogno', ha dichiarato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che 'la commercializzazione di carne, latte e formaggi proveniente da animali clonati è un rischio inaccettabile che oltre ad un problema di scelta consapevole da parte dei consumatori pone evidenti perplessità di natura etica che occorre affrontare prima che sia troppo tardi'.
Resta comunque il fatto che per la forte opposizione dei cittadini, rilevata da diversi sondaggi condotti sia in Italia (vedi www.coldiretti.it) che negli Usa, le industrie alimentari non sono interessate
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Coldiretti