Nei primi giorni di dicembre sono stati macellati i primi capi di suini di cinta senese destinati alla produzione di carni Dop 'Suino cinto toscano'. La Denominazione di origine protetta è tutelata a livello nazionale dal decreto ministeriale di protezione transitoria in attesa di essere riconosciuta come tale anche in sede comunitaria. Arrivano quindi sul mercato le carni ed i prodotti trasformati con il bollino del Consorzio di tutela. L'iniziativa è stata illustrata in una conferenza stampa a Roma, presso il ministero per le Politiche agricole, evidenziando l'attività del Consorzio di tutela  ed il suo impegno per  questa particolare razza suinicola.
'La dop – ha ricordato il presidente del Consorzio di tutela, Andrea Pannocchieschi d’Elci  - è riservata alle carni ottenute dagli animali di razza pura allevati in Toscana secondo le procedure e con i requisiti descritti dal disciplinare che l'Italia ha da tempo proposto per la registrazione. L'allevamento di questo animale stava scomparendo e il suino rischiava l'estinzione. Grazie allo sforzo imprenditoriale si sta recuperando un patrimonio ed una vocazione produttiva'.
Pieno assenso da parte del sottosegretario alle Politiche agricole Stefano Boco: 'La tutela dei nostri prodotti tipici, come il suino cinto toscano, sono – ha detto -  un'importantissima occasione per l'intero sistema agroalimentare italiano perché ravvivano e ricordano i sapori, i profumi e le tradizioni del nostro territorio'. Il vicepresidente di Confagricoltura Antonio Borsetto ha rimarcato come sia importante la sinergia espressa dai produttori toscani, 'che sono riusciti a tradurre un'idea senese in un'idea toscana. E' un segnale importante. Come è importante la volontà di produrre seriamente con controlli a tutela della produzione e della qualità'.  'Il nostro – ha aggiunto Borsetto - è un Paese eterogeneo, ma è importante  tenere insieme le sinergie agricole per competere efficacemente'.