"Nel 2006 - ha spiegato il presidente Ismea, Arturo Semerari - il valore della materia prima, pari a 5 miliardi di euro, lievita di oltre il 400%, raggiungendo alla fase al consumo l'imponente cifra di 25,8 miliardi: su un euro pagato dal consumatore finiscono nelle tasche dell'allevatore meno di 20 cent. L'analisi della catena del valore ha evidenziato un'ulteriore riduzione della quota di partecipazione del settore, scesa al 19,7% del valore finale, dal 20,3% del 2005. La quota industriale si è mantenuta sotto il 34%, mentre è passata dal 39,4 al 40% la quota parte della distribuzione. Il 7% circa restante fa riferimento alle importazioni". "Gli sviluppi produttivi evidenziano che, dai 12,2 milioni di tonnellate di materia prima impiegata dall'industria nazionale, di cui 1,7 milioni di importazione, si ottiene in Italia una produzione di 2,9 milioni di tonnellate di latte alimentare, di 1,2 milioni di formaggi, di 300.000 tonnellate di yogurt e di 123.000 di burro". "Il 2006 - ha concluso il presidente Ismea - è stato un anno positivo per i consumi interni, con le vendite di prodotti lattiero-caseari cresciute rispetto al 2005 dell'1,3% sia in quantità che in valore. E' anche migliorato il risultato della bilancia commerciale del settore, il cui saldo negativo, grazie a una crescita delle esportazioni e una riduzione della spesa per l'import, si è ridotto, nel 2006, di quasi 60 milioni di euro".
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Fonte: Ismea - Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare