"Le autorità nazionali e comunitarie - sottolinea la Coldiretti - hanno chiarito peraltro che si tratta peraltro di un ceppo di virus gia' scarsamente attivo sui polli e assolutamente non trasmissibile all'uomo. Non ci sono dunque motivazioni sanitarie che giustificano il blocco dei flussi commerciali di pollame che quale misura protezionistica rischia - conclude la Coldiretti - di danneggiare le relazioni economiche tra i due paesi".
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Fonte: Coldiretti