"Se oltre la metà del grana e del provolone esportati sono diretti agli altri Paesi dell’Unione europea mentre solo un quarto viene spedito negli Usa, per il pecorino - sottolinea la Coldiretti - sale addirittura all’85 per cento la quota diretta oltreoceano. Si tratta di risultati che - continua la Coldiretti - confermano l'importanza di una politica di qualità rivolta alla valorizzazione del legame tra prodotto e territorio che vanno riconosciuti agli allevatori con una adeguata remunerazione del prezzo del latte". Nonostanti gli eccellenti risultati, continua il fenomeno dell'agropirateria. "Se i formaggi tipici sembrano resistere agli effetti dell' euro forte ben più pericolosi - precisa la Coldiretti - sono i risultati degli attacchi dell'agropirateria internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini e denominazioni che fanno richiamo al nostro Paese per alimenti che non hanno nulla a che fare con la realtà produttiva nazionale. Imitazioni e falsificazioni del Made in Italy alimentare che valgono complessivamente oltre 52 miliardi di Euro, tre volte il valore delle esportazioni agroalimentari nazionali".
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Fonte: Coldiretti