Si segnala un vero e proprio boom nel 2007 per le esportazioni italiane di formaggi e latticini con incrementi record per i prodotti più tipici come provolone (+29 per cento), pecorino (+10 per cento) e parmigiano reggiano e grana padano (+16 per cento). E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al primo bimestre che evidenziano una forte crescita del valore dell’export anche per i formaggi Asiago, Montasio, Ragusano e Caciocavallo (+39 per cento).
"Se oltre la metà del grana e del provolone esportati sono diretti agli altri Paesi dell’Unione europea mentre solo un quarto viene spedito negli Usa, per il pecorino - sottolinea la Coldiretti - sale addirittura all’85 per cento la quota diretta oltreoceano. Si tratta di risultati che - continua la Coldiretti - confermano l'importanza di una politica di qualità rivolta alla valorizzazione del legame tra prodotto e territorio che vanno riconosciuti agli allevatori con una adeguata remunerazione del prezzo del latte". Nonostanti gli eccellenti risultati, continua il fenomeno dell'agropirateria. "Se i formaggi tipici sembrano resistere agli effetti dell' euro forte ben più pericolosi - precisa la Coldiretti - sono i risultati degli attacchi dell'agropirateria internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini e denominazioni che fanno richiamo al nostro Paese per alimenti che non hanno nulla a che fare con la realtà produttiva nazionale. Imitazioni e falsificazioni del Made in Italy alimentare che valgono complessivamente oltre 52 miliardi di Euro, tre volte il valore delle esportazioni agroalimentari nazionali".