Per combattere le frodi, favorire i controlli e garantire la rintracciabilità delle produzioni va esteso anche al latte e a tutti i suoi derivati l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare l’operazione della Guardia di Finanza che, con la collaborazione dell'Ufficio veterinario dell'Asl di Bergamo, ha scoperto società che acquistavano e commercializzavano latte di dubbia origine che provvedevano a manipolare il prodotto con l'aggiunta di acqua o latte in polvere prima di immetterlo in commercio. Il fatto che solo per il latte fresco, grazie alla mobilitazione della Coldiretti, sia obbligatorio indicare in etichetta la zona di mungitura del prodotto commercializzato lascia spazio a frodi e inganni. "Nel 2006 in Italia - ha denunciato la Coldiretti - sono stati quasi 2,2 i miliardi di chili di latte e crema di latte importati dall’estero. Spesso sono stati «confusi» come formaggi e latticini made in Italy e venduti con marchi italiani. Un inganno intollerabile che danneggia gli allevatori e i consumatori e che deve essere fermato con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine del latte impiegato in tutti i prodotti lattiero caseari".