Consumando dieci fettine a testa all’anno i cinesi farebbero esaurire completamente l’intera produzione annuale di prosciutti di Parma e di San Daniele, pari a circa 12 milioni di pezzi. E’ quanto stima la Coldiretti in riferimento all’annuncio da parte del ministro della Salute Livia Turco sulla positiva conclusione della lunga negoziazione con il Governo della Repubblica popolare cinese che ha portato l'approvazione da parte delle autorità cinesi dei primi 36 stabilimenti italiani (situati nell'area di produzione dei due prodotti, in Emilia Romagna e in Friuli Venezia Giulia) che sono autorizzati a esportare in Cina i propri prodotti suini stagionati. "Il via libera all’export di prosciutti Made in Italy in Cina è un ottimo risultato, frutto di una negoziazione partita nel 2003, che apre grandi opportunità di crescita -ha sottolineato la Coldiretti - per uno dei prodotti tipici Made in Italy più apprezzati nel mondo che fa peraltro seguito all’apertura delle frontiere australiane. Al superamento degli ostacoli amministrativi deve fare seguito - ha continuato la Coldiretti - lo sviluppo di relazioni commerciali che consentano ai nostri prodotti di raggiungere il numero crescente di consumatori cinesi che risiedono nelle grandi città e che hanno le disponibilità economiche sufficienti ad acquistare prodotti italiani di qualità".