Un terzo del valore del made in Italy agroalimentare dipende dalla disponibilità idrica del bacino del Po che garantisce l’acqua necessaria al nutrimento del bestiame per la produzione di oltre i tre quarti dei formaggi e dei prosciutti italiani a denominazione di origine. E’ quanto afferma la Coldiretti, in riferimento alla situazione di emergenza idrica con il livello del Po che a Pontelagoscuro è sceso di 37 centimetri in una sola settimana. "La responsabilità delle Istituzioni -ha sottlolineato Coldiretti- nel garantire alle campagne l'acqua indispensabile per non far morire il territorio e il made in Italy alimentare sarà accompagnata dal concreto impegno degli imprenditori agricoli per la gestione e il risparmio idrico”. L’acqua del bacino idrico del Po, oltre a servire per la sopravvivenza di interi settori come quello dello zucchero e del riso, è una risorsa indispensabile per il granoturco destinato all’alimentazione di oltre 4,1 milioni di mucche che producono il latte per i più importanti formaggi italiani come Grana Padano, Parmigiano Reggiano e Provolone e anche per gli oltre 5,2 milioni di maiali dai quali si ottengono la gran parte dei prosciutti di Parma e San Daniele. "Serve una nuova cultura delle prevenzione e dell'organizzazione -ha aggiunto Coldiretti- con interventi strutturali che non possono essere più rimandati. Occorrono, dunque, interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali del piano irriguo nazionale previsto dalla Finanziaria, campagne di informazione ed educazione sull'uso corretto dell'acqua, un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni a basso fabbisogno idrico come nel caso delle arachidi introdotte a livello sperimentale dalla Coldiretti nella pianura padana".