Sul mercato nazionale si registrano i primi effetti negativi sugli acquisti di uova e carne di pollo per colpa di un allarmismo ingiustificato che mette a rischio senza motivo 180mila posti di lavoro negli oltre 6000 allevamenti italiani. E’ quanto emerge da un primo monitoraggio della Coldiretti dopo la divulgazione dell’indagine commissionata dalla Autorità Alimentare Europea (EFSA) che sembra aver riscontrato una positività al batterio della salmonella nel 23,7 per cento dei 7.440 grandi allevamenti europei esaminati, che sale al 30,4 per cento in Italia. "Senza abbassare la guardia nel garantire la massima sicurezza degli alimenti in commercio, occorre - ha sottolineato la Coldiretti - maggiore senso di responsabilità delle istituzioni per evitare effetti psicologici disastrosi sul mercato dove vengono offerte ogni anno 13 miliardi di uova Made in Italy sotto il controllo capillare e rigoroso dei servizi sanitari nazionali". Una necessità se si tiene conto del fatto che l’indagine dell’Autorità Alimentare Europea riguarda appena il 2 per cento degli allevamenti italiani e che durante la settimana di Pasqua si registra tradizionalmente un picco nella domanda con circa 380 milioni di uova consumate direttamente o nella preparazione di primi piatti e dolci.