Più strumenti per la tutela del reddito degli agrumicoltori, potenziamento delle strutture di ricerca del Crea per la lotta al virus Tristeza, azioni di sostegno alla produzione e al ripristino delle colture colpite, che in 7 anni dovranno essere risanate.
Il tutto agendo sui partner europei per ottenere più soldi dalla Commissione Ue proprio per gli agrumi. Perchè, fisco a parte, la moneta per salvare gli agrumeti e la filiera dovranno provenire da primo e secondo pilastro della Pac.

Sono questi i temi del piano del ministero per le Politiche agricole per la filiera agrumicola italiana emersi durante la riunione del tavolo nazionale della filiera agrumicola, che si è svolta a Roma ieri, 20 ottobre 2016, presso il ministero stesso.
L'incontro, presieduto dal sottosegretario Giuseppe Castiglione, ha visto la partecipazione dei rappresentanti delle regioni, delle organizzazioni agricole e della cooperazione, delle imprese di trasformazione e di commercializzazione.

Durante il confronto il ministero ha illustrato alcune proposte operative per un piano strategico unitario con il coinvolgimento di tutti i componenti della filiera e delle istituzioni con azioni condivise già in corso e da intraprendere.

Il piano – secondo quanto si afferma in una nota del Mipaaf - si articola in cinque punti.

In primo luogo si apprestano strumenti per la tutela del reddito dei produttori agricoli anche grazie all’abbassamento della pressione fiscale determinata dalla cancellazione dell’Imu e Irap dello scorso anno, a cui quest’anno si aggiunge l’azzeramento dell’Irpef annunciato dal premier Renzi.

Il piano prevede il rafforzamento del contrasto alla diffusione del virus Tristeza grazie alla "creazione di una struttura di ricerca gestita dal Crea per il sostegno all’attività vivaistica e la fornitura di piante madri certificate", è scritto nella nota.

Terzo punto - ancora sul virus Tristeza: sono previste azioni per il sostegno alla produzione ed il ripristino del potenziale produttivo con un’azione istituzionale coordinata ed un cronoprogramma pluriennale di azioni.
L’obiettivo è creare nuovi impianti su 35000 ettari con un tasso di ricambio di circa 5000 ettari all’anno. Il che significa in sette anni riuscire ad avere ragione delle aree attualmente attaccate dal Tristeza. A tale scopo potranno essere utilizzati gli strumenti già esistenti dei Psr e dell’Ocm.
Un’attenzione particolare verrà data al sostegno delle produzioni biologiche. Per rafforzare tali misure il Mipaaf ha deciso di sollevare la questione con Francia e Spagna per chiedere alla Commissione Ue un intervento dedicato agli agrumi che preveda ulteriore sostegno a estirpazione e reimpianto.

Quarto punto: l’incremento dell’aggregazione e dell’organizzazione.
“In questo contesto l’approvazione dell’Organizzazione interprofessionale, ora all’esame della conferenza Stato-regioni, assume un rilievo fondamentale, che può imporre il cambio di passo necessario" è scritto nella nota del Mipaaf.

Infine, c’è la promozione con l’elaborazione di azioni coordinate con la grande distribuzione per rafforzare la domanda a cominciare dal mercato interno.

“Siamo alle porte della stagione della raccolta degli agrumi – ha commentato il ministro Maurizio Martina – e abbiamo voluto impostare un metodo di lavoro condiviso con la filiera per azioni coordinate e unitarie a sostegno del reddito dei produttori. Nell’ultima legge di bilancio siamo intervenuti con un taglio di tasse che interessa in particolare gli agricoltori con coltivazioni arboree importanti come gli agrumeti. Per un’azienda agrumicola di 14 ettari parliamo di un risparmio fiscale su due anni che supera i 27mila euro, tenendo conto della cancellazione di Imu e Irap e dell’azzeramento dell’Irpef. Ora dobbiamo avanzare con un cronoprogramma su più anni che dia futuro alla filiera”.

“Con queste proposte – ha dichiarato il sottosegretario Castiglione - vogliamo dimostrare l’assoluta volontà da parte del Governo di portare avanti un piano strategico di medio periodo che consenta un salto di qualità ad un settore così importante.
Il tavolo di oggi è importante perché abbiamo la necessità di confrontarci e condividere le misure necessarie su cui tutti gli attori in campo sono chiamati ad investire. Queste linee strategiche fondamentali ci consentono di individuare obiettivi chiari per affrontare le criticità che abbiamo davanti.
L’attenzione del ministero è massima e le risorse che abbiamo a disposizione sono preziose, ora il comparto ha bisogno di maggiore organizzazione e coordinamento per il rilancio e la crescita”.