È il 16 luglio 2022 la data in cui entrerà in vigore l'attesissimo Regolamento Ue 2019/1009 sui prodotti fertilizzanti, che abroga il vigente Regolamento Ce 2003/03 relativo ai concimi e introduce nuove tipologie di prodotti. Tra queste ci sono i concimi organici e i biostimolanti, considerati le armi alternativa più promettente a ridurre e rendere più efficiente l'uso dei fertilizzanti convenzionali, protagonisti ormai del fortissimo aumento dei prezzi.

 

In questo articolo vengono sintetizzati i punti più salienti della prossima entrata in vigore (a meno di proroghe). Invece, se si vuole approfondire ulteriormente la tematica, si rimanda all'articolo "Nuovo Regolamento Europeo dei Fertilizzanti: ecco come funziona".

 

Il Nuovo Regolamento sarà composto da 53 articoli e 5 allegati che conterranno norme relative alla messa a disposizione sul mercato di prodotti fertilizzanti dell'Ue. Ad oggi tutti gli stati membri hanno norme nazionali proprie sui fertilizzanti e la libera circolazione tra questi avviene mediante il mutuo riconoscimento, un sistema che diventa scomodo quando ci sono di mezzo delle norme nazionali divergenti che possono comportare costi aggiuntivi per le aziende e difficoltà nel fare controlli sui prodotti.

 

Il principale obiettivo del Nuovo Regolamento sarà, quindi, quello di risolvere i problemi della libera circolazione di tutti i tipi di fertilizzanti all'interno della Ue.

 

A questo si aggiunge anche la volontà di incentivare l'impiego di fertilizzanti di origine organica e ottenuti da materiale di recupero per promuovere l'economica circolare e favorire un processo di sostituzione dei fertilizzanti di origine inorganica tradizionali.

 

Rispetto al Regolamento Ce 2003/03 oggi in vigore, nel Nuovo cambia di molto l'approccio: nel primo per ogni fertilizzante si spiega come produrlo; nel secondo, invece, vengono definiti i materiali costituenti utilizzabili, i processi che devono subire e i prodotti che devono essere conformi ai requisiti essenziali di qualità, sicurezza ed etichettatura.

 

Se necessario, la valutazione di conformità dei prodotti dovrà essere effettuata da organismi notificati, in caso contrario sarà sufficiente l'autocertificazione. Nella pratica vuol dire che il produttore, adesso, deve far valutare da un apposito ente accreditato dalle autorità nazionali preposte se le caratteristiche del prodotto sono conformi ai requisiti della norma (tenore massimo in metalli pesanti, assenza di contaminanti, ecc.) mediante la realizzazione di apposite prove secondo determinati standard che fissano le metodiche analitiche da adottare. Una novità per tutti i paesi dell'Ue che di fatto introduce la necessità della Conformità Ce come condizione per l'immissione in commercio, mentre prima era sufficiente il rispetto dei requisiti di legge e una corretta etichettatura.

 

Il Nuovo Regolamento Europeo resta, però, facoltativo e per questo non ostacola la messa a disposizione di concimi non armonizzati sul mercato interno, ma è richiesto per i prodotti che recano la marcatura Ce al momento della loro messa a disposizione sul mercato.

 

Quindi, mantenere una legge nazionale sui fertilizzanti sarà volontà dei singoli stati membri che potranno scegliere singolarmente se continuare a vendere i fertilizzanti nazionali con le proprie leggi nazionali o meno. In Italia attualmente vale il Decreto Legislativo del 29 aprile 2010 n. 75 per i prodotti immessi sul mercato come concimi Ce e i concimi nazionali, ammendanti, correttivi, substrati di coltivazione e prodotti ad azione specifica, ma con l'entrata in vigore del Nuovo Regolamento dovrebbe uscire un nuovo decreto legislativo, attualmente in lavorazione, che modifica alcuni aspetti e azioni.

 

Tra le novità più attese nel Nuovo Regolamento c'è l'introduzione dei biostimolanti, considerati una nuova tipologia di prodotti nonostante il loro mercato mondiale sia da anni in continua crescita e ad oggi vale circa 3 miliardi di dollari.

 

La definizione ufficiale dice che: "Biostimolante delle piante è qualunque prodotto che stimola i processi nutrizionali delle piante indipendentemente dal suo tenore di nutrienti, con l'unica finalità di migliorare una o più delle seguenti caratteristiche della pianta o della rizosfera della pianta:

  • efficienza dell'uso dei nutrienti;
  • tolleranza allo stress abiotico;
  • caratteristiche qualitative;
  • disponibilità di nutrienti confinati nel suolo o nella rizosfera".

Questi sono divisi in biostimolanti microbici, costituiti da uno o più microrganismi, e non microbici con azione sul suolo (funghi micorrizici ed estratti umici) o sulla pianta (idrolizzati proteici ed enzimatici, estratti di erba medica, alghe e melasso).

 

È evidente che la futura regolamentazione impatterà fortemente il mondo dei fertilizzanti agricoli e in molti ci vedono già delle criticità, a cominciare, per esempio, dal fatto che i produttori italiani che decidono di non adeguarsi al Nuovo Regolamento Ue saranno costretti ad aspettare la nuova norma nazionale, per poi iscrivere i nuovi prodotti al Sian e, solo dopo almeno altri 90 giorni, poter iniziare ad immettere i prodotti sul mercato.

 

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