L’agenzia di Helsinki, potendo esaminare la documentazione presentata dai produttori in supporto della registrazione Reach della sostanza e anche i risultati degli studi effettuati sulla cianamide (principale metabolita della calciocianamide) quando impiegata come biocida, ha confermato le preoccupazioni della Commissione e segnalato ulteriori potenziali criticità.
La Commissione Ue ha quindi incaricato la stessa Echa di predisporre una serie di restrizioni sull’uso della sostanza, predisponendo un apposito dossier previsto dall’allegato XV del Reach. Questa procedura è stata notificata sul sito dell’Agenzia, che riporta gennaio 2019 come data prevista di deposito del dossier. L’Echa valuta se il dossier è conforme. In caso positivo verrà sottoposto per sei mesi ai commenti degli “stakeholders”.
La versione finale con i commenti e gli eventuali contributi degli enti interessati, anche sotto forma di studi o monitoraggi, verrà successivamente sottoposta a due comitati: il Rac (Risk Assessment Committee, comitato per la valutazione del rischio), che valuta la documentazione tossicologica e ambientale e relative restrizioni e il Seac (Socio-Economic-Analysis Committee, Comitato per l’analisi socio-economica) che analizza l’impatto socio-economico del bando o delle restrizioni alla sostanza in questione.
Il Rac ha nove mesi per formulare la proposta definitiva di restrizione e il Seac deve formulare il suo parere finale entro dodici mesi dall’inizio della prima consultazione pubblica (nel caso specifico entro gennaio-febbraio 2020). I pareri vengono sottoposti alla commissione Ue che ha tre mesi di tempo per proporre un progetto di emendamento del Reach (allegato XVII) e la decisione finale verrà adottata con una procedura di comitato che vedrà interessati il parlamento europeo e gli Stati membri e terminerà probabilmente dopo il 2021.
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Fonte: Agronotizie