La rilevazione è censuaria e riguarda tutte le imprese che, con il proprio marchio o con marchi esteri, immettono al consumo i fertilizzanti (concimi ammendanti e correttivi). In base al Decreto Lgs. 29 aprile 2006, n. 217 “Revisione della disciplina in materia di fertilizzanti”, vengono rilevati, per la prima volta, anche i substrati di coltivazione e i prodotti ad azione specifica.
Per ciascun tipo di fertilizzante viene rilevata sia la quantità degli elementi nutritivi o fertilizzanti espressamente previsti dalla normativa vigente sia l'intero contenuto in elementi nutritivi dichiarato dall'impresa distributrice. Sono esclusi dalla rilevazione i fertilizzanti distribuiti per uso non agricolo, ovvero quelli destinati all'utilizzo domestico, all'hobbistica ed alla fabbricazione di altri prodotti industriali (vernici, esplosivi, ecc.).

La tendenza alla riduzione dei fertilizzanti complessivamente distribuiti per uso agricolo, registrata l'anno precedente, prosegue nel 2006 anche se con un ritmo più contenuto. Rispetto al 2005, infatti, i formulati distribuiti diminuiscono di 783 mila quintali (-1,5%) passando da 51,0 a 50,3 milioni di quintali (Tavola 1 della ricerca). In particolare, l'immissione al consumo dei concimi si riduce di 894 mila quintali (-2,2%) e quella dei correttivi di 23 mila quintali (-4,0%), mentre la distribuzione degli ammendanti registra un incremento di 96 mila quintali (+0,9%). La distribuzione dei fertilizzanti consentiti in agricoltura biologica passa da 7,4 a 8,6 milioni di quintali (+1,2 milioni di quintali, pari a +15,7%) registrando un andamento opposto a quello messo in evidenza dai fertilizzanti in complesso; in particolare, l'aumento più consistente riguarda gli ammendanti (+1,1 milioni di quintali, pari a +29,2%). In generale, i dati rilevati confermano gli effetti dell'attuale politica agricola comunitaria sulla distribuzione e, quindi, sull'impiego dei fertilizzanti.    

Note ai risultati
La distribuzione dei fertilizzanti dipende principalmente dal tipo di agricoltura praticata (convenzionale, biologica, integrata, ecc.), dalla rotazione colturale, dalle singole specie e varietà coltivate, dalla natura fisico-chimica del terreno, dall'andamento del mercato, nonché dalle scelte dell'agricoltore nella determinazione del piano di concimazione aziendale. L'apporto dei singoli elementi nutritivi si ottiene selezionando i formulati ritenuti più idonei tra una vasta gamma di concimi, ammendanti e correttivi. Ciò avviene anche sulla base dei relativi costi e ricavi e delle esigenze di restituzione al terreno agrario degli elementi nutritivi sottratti dalle colture precedentemente impiantate. Le più recenti pratiche agronomiche tendono a razionalizzare la quantità di fertilizzanti impiegati, dando priorità alle specifiche esigenze nutritive e colturali nonché, in base alle attuali direttive comunitarie, alla qualità delle produzioni.