In molte aziende zootecniche, il mais è una coltura fondamentale non solo per le semine primaverili ma anche per un secondo raccolto nell’anno, dopo i cereali, soprattutto orzo.
Quest’anno, i cereali autunno vernini completano il loro ciclo con qualche ritardo rispetto alla media, nonostante l’accelerazione dovuta alle giornate molto calde e soleggiate, con cui si è avviata la stagione estiva.
Rimane poco tempo per la seconda semina, ma nel panorama varietale del mais gli ibridi precoci non mancano e in ogni caso anche il ciclo di un classico ibrido FAO 600 si può completare entro novembre, ancora compatibile con le operazioni di raccolta.
Far partire bene la coltura è molto importante, quindi è utile conoscere la fisiologia del granoturco, in relazione a temperature che, da fine giugno fino ad agosto, saranno raramente inferiori a 15°C e possono superare spesso i 30-32°C.
Temperature minime e massime registrate a Cremona dall’1 al 20 giugno 2012
e gradi giorno calcolati con soglia minima 10°C e soglia massima 30°C
In queste condizioni, il mais seminato il 30 giugno può emergere in 4-5 giorni e - se non ci sono ritorni di freddo e lo si irriga adeguatamente – può srotolare una nuova foglia ogni 3-4 giorni e arrivare alla fioritura in 50-60 giorni.
Per il buon andamento di questo sviluppo assai rapido sono determinanti la disponibilità idrica e la corretta concimazione.
Il mais utilizza bene quanto lasciato a disposizione dalle liquamazioni somministrate con abbondanza sull’orzo o il cereale da poco trebbiati: il fabbisogno di fosforo e potassio si può considerare già coperto, ma per le elevate esigenze di azoto del mais (240-300 kg N/ha) occorre un adeguato completamento con la concimazione minerale.
La richiesta di azoto cresce man mano che aumenta la superficie fogliare e si intensifica con la differenziazione della spiga raggiungendo il massimo in prossimità della fioritura.
Il tempo per distribuire l’azoto, sul mais dopo orzo, è limitato - 20 giorni al massimo - perché con la levata entrano solo i trampoli ma l’azoto per via fogliare è rischioso.
Distribuire concimi liquidi sulle foglie del mais in fase avanzata con dosi superiori a 5 kg N/ha può fare gravi danni,
come hanno compreso molti maiscoltori mal consigliati durante la scorsa estate
Sarebbe opportuno, allora, applicare tutto l’azoto necessario già alla semina, ma ci sono almeno due rischi con i concimi comuni: una quota di azoto viene dilavato dalle irrigazioni o dai temporali al di sotto delle radici e si induce la pianta a maggior traspirazione in risposta all’improvvisa ed elevata disponibilità di azoto pronto.
Non solo, ma l’urea, il concime più diffusamente impiegato, sciogliendosi provoca un brusco abbassamento momentaneo della temperatura del terreno con evidente squilibrio rispetto al caldo esterno. La pianta ne risulta stressata ed è più vulnerabile.
Vengono in aiuto del maiscoltore i concimi speciali, con azoto stabilizzato dall’inibitore della nitrificazione, in particolare Entec® 26, il ben noto concime ad alta efficienza con l’inibitore 3,4 DMPP.
Entec® 26, infatti, non contiene azoto ureico ma una moderata quota di azoto nitrico, a pronto effetto, utile per l’avvio della coltura, e il 18,5% di azoto ammoniacale. La presenza di zolfo (32% SO3) e il potere acidificante favoriscono la disponibilità di fosforo e microelementi presenti nel terreno aiutando la pianta a valorizzare la fertilità e i nutrienti lasciati dai reflui.
Grazie al DMPP la trasformazione in azoto nitrico è progressiva, il dilavamento è ridotto, le radici hanno tempo di intercettare l’azoto che si rende gradualmente disponibile per tutto il periodo vegetativo senza generare eccessi. L’azione inibente del DMPP con temperature medie costantemente superiori a 20° C ha una durata paragonabile proprio ai tempi necessari al mais per arrivare alla fioritura.
A quello stadio sarà ancora disponibile un 20% di azoto per la fase di riempimento della granella, componente energetica irrinunciabile anche nei trinciati destinati al silomais o al biodigestore per le produzioni di biogas.
Con Entec® 26 alla semina si realizza una concimazione pienamente sostenibile sul mais di secondo raccolto
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Fonte: K+S Agricoltura