Il panorama italiano degli erbicidi è in costante contrazione da più di vent'anni. La diminuzione delle sostanze attive dall'anno 2000 rasenta ormai il 50% e ciò ha creato forti aspettative verso la ricerca di nuove soluzioni tecniche atte a colmare tali falle fitoiatriche. A conferma, i problemi di resistenza sono andati diffondendosi in diversi areali, per diverse specie di flora spontanea e per diverse famiglie chimiche storicamente impiegate.
Fortunatamente, a tali aspettative la ricerca risponde presente, proponendo nuove soluzioni atte a espletare efficacemente la propria missione contro le infestanti, rispondendo al contempo ai requisiti sempre più stringenti di origine normativa e di filiera. Nessuna novità può infatti considerarsi davvero tale se non risulta caratterizzata da ottimi profili tossicologici, ambientali e residuali.
Rinskor active: la proposta di Corteva Agriscience
Al profilo di cui sopra, vanno però aggiunte le componenti agronomiche che interessino a tecnici e agricoltori, ovvero l'efficacia, la selettività per la coltura e la capacità di risolvere situazioni rese difficili dalla proliferazione di infestanti di sostituzione o addirittura resistenti. In altre parole: nessun nuovo erbicida può avere successo sul mercato se non porta con sé la capacità di risolvere molteplici problemi.
A tale ventaglio di esigenze risponde Rinskor active, l'innovativa proposta tecnica di Corteva Agriscience. Selettiva verso le colture autorizzate, questa nuova sostanza attiva appartiene alla famiglia chimica degli arylpicolinati, esplicando sulle infestanti un'azione simile all'acido indol acetico. Per tale ragione questo nuovo ingrediente attivo afferisce al gruppo delle auxine sintetiche ed è classificato nel Gruppo 0 del Hrac, possedendo però un sito d'azione unico, differente dalle altre sostanze attive di questo gruppo. Grazie a ciò, Rinskor active apporta al panorama fitoiatrico un meccanismo d'azione alternativo per il controllo delle specie ad esso sensibili e per la prevenzione di nuove resistenze.
Dotato di spiccata sistemia, la sostanza attiva viene assorbita velocemente dall'apparato fogliare delle infestanti, penetrando in esse anche per via radicale, ma in minor misura. Dopo di ciò, viene traslocata ai tessuti meristematici attraverso floema e xilema.
Infine, i dosaggi per ettaro sono nell'ordine di poche decine di grammi, minimizzando quindi il carico per unità di superficie a tutto vantaggio degli aspetti ecotossicologici e ambientali in genere. A questi ultimi concorre anche la bassa persistenza nel suolo, fatto che rende Rinskor active ancor meno soggetto a eventuali diffusioni indesiderate nell'ambiente a seguito di piogge.
Spettro d'azione e possibili nuovi impieghi sul mais
Nello spettro d'azione di Rinskor active ricadono diverse graminacee fra cui ciperacee, alismatacee e giavoni, aspetto che a partire dal 2019 ne ha decretato il successo su riso con i formulati commerciali Loyant®. La sostanza attiva controlla però anche diverse dicotiledoni, incluse Chenopodio, Abutilon, Acalifa, Solanum, Ambrosia (specie allergenica) oltre alle Amarantacee e Poligonacee.
Ciò ha aperto la strada allo sviluppo di ulteriori soluzioni erbicide che guardano però al mais, con una formulazione in attesa di registrazione che prevede Rinskor active in miscela con altre sostanze attive, atte a completarne lo spettro, e con un bagnante già incluso nella formulazione proposta.
A causa delle progressive limitazioni normative quanto a sostanze attive utilizzabili, il mais è infatti una coltura sulla quale sono attesi con particolare interesse nuovi formulati efficaci, selettivi e ad ampio spettro. In tal senso, viste le caratteristiche di Rinskor active, il suo impiego elettivo su mais appare chiaramente in post emergenza, tempistica nella quale la sostanza attiva offre un'ampia finestra di applicazione, da 2 a 8 foglie vere, senza patire di alcuna limitazione rispetto alle colture vicine, in rotazione o in caso di risemine.
Altra prerogativa di Rinskor active è l'elevata velocità di azione. Rispetto a molecole convenzionali come le solfoniluree, che richiedono anche settimane per controllare le infestanti, con Rinskor active bastano pochi giorni per la completa devitalizzazione delle malerbe, che nel caso di biotipi più sensibili si manifesta già nel giro di poche ore.
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Fonte: Corteva AgriScience