La nuova Politica Agricola Comune (Pac) ha introdotto importanti novità che riguardano la viticoltura. In particolare, l'Ecoschema 2 prevede una serie di obblighi che riguardano la gestione della flora spontanea negli impianti arborei, compresi i vigneti dunque, e il diserbo del sottofila e dell'interfila.
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L'Ecoschema 2, ad adesione volontaria come tutti gli Ecoschemi, infatti prevede un pagamento specifico (di circa 120 euro) per quei viticoltori che si impegnano a mantenere inerbita l'interfila, evitando quindi lavorazioni del terreno e l'utilizzo di diserbanti.
Come sappiamo la nuova Pac ha una forte impronta ambientale e l'inerbimento del suolo offre molteplici vantaggi sotto questo punto di vista:
- Riduce il rischio di erosione del suolo.
- Riduce il rischio di lisciviazione dei nutrienti.
- Aumenta la biodiversità in campo.
- Sequestra anidride carbonica nel terreno.
Per supportare gli agricoltori nell'adottare questa pratica il legislatore ha deciso di prevedere un premio da 120 euro (cifra non definitiva, ma stimata in base al budget allocato e al numero di domande previsto), che viene maggiorato del 20% per quegli impianti che si trovano in aree Natura 2000 e nelle Zone Vulnerabili ai Nitrati (Zvn) dove cioè l'impatto di queste tecniche è maggiore.
Diserbo del vigneto, otto cose da sapere
Vediamo ora quali sono le otto cose da sapere se si vuole aderire all'Ecoschema 2.
Uno: copertura vegetale
La copertura vegetale in vigneto deve essere assicurata solo nell'interfila. Nel testo si parla di almeno il 70% della superficie, ma inerbendo l'interfila si arriva agevolmente a questa percentuale.
Due: sottofila
Il sottofila può essere diserbato a discrezione del viticoltore.
Tre: sottofila
Il sottofila può essere diserbato sia attraverso l'impiego di diserbanti (pratica non concessa in biologico) sia attraverso lavorazioni meccaniche del terreno.
Quattro: interfila
Nell'interfila non possono essere eseguite lavorazioni del suolo tutto l'anno. È possibile invece effettuare operazioni di sfalcio, trinciatura-sfibratura.
Cinque: non compatibilità con l'Ecoschema 5
L'Ecoschema 2 non è compatibile con l'Ecoschema 5, che invece prevede la semina nell'interfila di essenze di interesse apistico per favorire i pronubi. O si sceglie l'Eco 2 oppure l'Eco 5. Il pagamento dell'Eco 5 è più consistente (circa 250 euro), ma prevede maggiori oneri, come ad esempio l'utilizzo di miscugli specifici.
Sei: non compatibilità con l'SRA05
L'Ecoschema 2 non è compatibile con l'SRA05, Azione 5.2, prevista da alcuni Piani di Sviluppo Rurale. Tale Azione prevede l'inerbimento parziale delle colture arboree. Solo Calabria, Liguria e Piemonte hanno previsto questo intervento. L'Eco 2 è invece cumulabile con l'Azione 5.1, che prevede l'inerbimento totale, compreso quindi il sottofila.
Sette: Bcaa 5 e 6
Chi aderisce all'Ecoschema 2 assolve di fatto agli obblighi previsti dalla Bcaa 5 e 6 (le Bcaa, Buone Condizioni Agronomiche e Ambientali, sono norme che devono essere rispettate se si vuole ottenere il pagamento di base). La Bcaa 5 prevede limitazioni alle lavorazioni del terreno per le aziende agricole che si trovano in pendenza. Mentre la Bcaa 6 prevede una copertura minima del suolo per evitare di lasciarlo nudo nei mesi invernali.
Otto: normativa regionale
Ogni viticoltore, oltre a rispettare le norme specifiche previste dall'Ecoschema a cui aderisce, deve anche rispettare la normativa regionale, che può prevedere limitazioni ad esempio all'uso di prodotti erbicidi.
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Questo articolo è stato modificato in data 18 aprile 2023 specificando che l'Ecoschema 2, come tutti gli altri, è ad adesione volontaria.