Seguendo una "naturale" evoluzione, le società di ricerca che tradizionalmente producono agrofarmaci di sintesi stanno infatti integrando i propri portafogli prodotti con soluzioni di derivazione biologica, vivente.
Un gioco alla pari: la vita che ostacola la vita, quindi. In questo caso, microorganismi che ostacolano i nematodi che affliggono le colture agrarie.
Seguendo un processo evolutivo funzionale a questa nuova filosofia aziendale, Syngenta ha annunciato di voler acquisire Pasteuria Bioscience, Inc., una società statunitense della biotecnologia.
Dal 2011 Syngenta e Pasteuria avevano già realizzato una partnership esclusiva globale per lo sviluppo e la commercializzazione di prodotti biologici adatti per il controllo di piante parassite e nematodi. Prodotti a base di batteri selezionati e isolati da Pasteuria spp.
Grazie a un originale processo produttivo "in vitro", sarà possibile quindi sviluppare nematocidi con un nuovo meccanismo di azione, per giunta con un ottimo rapporto costi/benefici. Il primo prodotto sarà un conciante naturale delle sementi di soia e sarà lanciato negli Stati Uniti nel 2014.
Ora Syngenta alza l'asticella e dalla partnership intende passare alla proprietà completa di queste tecnologie.
Secondo i termini dell'accordo, Syngenta acquisirà Pasteuria Bioscience per una cifra pari a 86 milioni di dollari, seguiti da altri pagamenti differiti fino a 27 milioni di dollari.
Un investimento superiore ai 110 milioni di dollari che aprirà le porte a orizzonti nuovi che non potranno che mettere il turbo alle attuali potenzialità integrate del colosso di Basilea.
La transazione dovrebbe chiudersi nel quarto trimestre del 2012.