Da qualche mese le catene di supermercati tedesche, da sempre importantissimi acquirenti della frutta trentina (ma non solo), stanno effettuando apposite analisi residui alla ricerca di vecchi disinfettanti quali il cloruro di benzalconio e il didecilammonio cloruro, in quanto oggetto di frequenti segnalazioni provenienti dalle autorità sanitarie.

Il fenomeno ha raggiunto tale diffusione che la Commissione europea è in procinto di innalzare i limiti massimi di residuo da 0,01 mg/kg (valore di default per le sostanze non autorizzate) a 0,5 mg/kg, giudicato sicuro da una valutazione del rischio effettuata dalle autorità tedesche, che hanno derivato un'ADI (Acceptable Daily Intake) di 0,1 mg/kg bw/day e un'ARfD (Dose acuta di riferimento) di 0,1 mg/kg bw/day.

L'innalzamento è stato approvato (con eccezione della Danimarca) dallo Standing Committee of the Food Chain and Animal Health (SCoFCAH) nelle due riunioni di Luglio (13 luglio per il didecilammonio cloruro e 25 luglio per il cloruro di benzalconio).

Non è ben chiara l'origine della contaminazione dai disinfettanti: mentre il didecilammonio cloruro è autorizzato in Belgio, Francia, Spagna come fungicida, l'altro prodotto rimane solamente presente nelle formule dei farmaci come eccipiente, essendo stato revocato sia come prodotto fitosanitario che come biocida.

Si pensa a una presenza più o meno legale nelle composizioni di alcuni agrofarmaci o fertilizzanti.

 

Per saperne di più

Comunicato delle autorità inglesi sul Didecilammonio cloruro

Comunicato delle autorità inglesi sul Cloruro di benzalconio