"La lettera cui fa riferimento il 'Velino', inviata dal ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali alle Regioni Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte e Toscana, costituisce un atto dovuto, emanato a tutela degli interessi degli agricoltori, che avrebbero potuto subire le sanzioni previste per chi mette in coltura varietà geneticamente modificate senza la prevista autorizzazione (art. 1 comma 5, del D.Lgs. 212/2001)".

E' quanto precisa un comunicato del Mipaaf in riferimento alla questione sollevata da Futuragra in seguito alla notizia della lettera riportata dall'agenzia di stampa 'Il Velino' in cui il Ministro invitava le Regioni in questione ad eseguire controlli sulle aziende che hanno inviato richieste di autorizzazione alla semina di mais Ogm.

"Una vera e propria lista di proscrizione - ha commentato Duilio Campagnolo, presidente di Futuragra - C’è da chiedersi tra l’altro se un provvedimento del genere rispetti la normativa sulla privacy. Informeremo anche la Commissione Europea di questo ennesimo atto ai danni della libertà d’impresa che offende chi come noi da anni si batte presso le autorità competenti perché la legge venga applicata".

In questi ultimi mesi sono state presentate al Ministero centinaia di richieste di coltivazione di mais Ogm da parte di agricoltori localizzati nelle Regioni citate, da cui però non era possibile desumere le informazioni necessarie per esprimere qualsiasi tipo di giudizio nel merito, anche per quanto riguarda i tempi di semina.

Nessuna 'caccia alle streghe' da parte del ministero, dunque, contrariamente a quanto affermato da Futuragra, che invita il ministro Galan a "chiarire la posizione del ministero, che deve rappresentare le istanze legittime di tutti gli agricoltori e non solo di una parte di essi".