Milano Marittima, 15 aprile 2010 - Lievita letteralmente l'etichetta di Coragen. L'insetticida di DuPont Crop Protection si espande da quest'anno su nuove colture e nuovi fitofagi. Su melo e pero, prime colture su cui è stato registrato nell'aprile 2009, si sono recentemente aggiunti alla Carpocapsa anche tortricidi ricamatori come Adoxophyes orana (Capua), Argyrotaenia pulchellana (Eulia), Pandemis heparana (Tortrice verde) e Pandemis cerasana (Tortrice gialloverde).

Pure alcuni fillominatori compaiono nella nuova estensione, quali Phyllonorychter blancardella (Litocollete delle pomacee), Phyllonorychter corylifoliella (Litocollete con mina a placca) e Leucoptera scitella (Cemiostoma). Ma le sole pomacee iniziavano a stare molto strette a rynaxypyr, che già al primo round contro la Carpocapsa ha dimostrato di essere un vero purosangue nella scuderia fitoiatrica mondiale.

Nel 2010 potrà quindi essere impiegato con profitto anche su pesche, nettarine, albicocche, susine, noci, nocciole, vite da vino e da tavola, agrumi, patata e mais, compreso il mais dolce. I fitofagi su queste colture non mancano, Coragen avrà perciò di che divertirsi con brutti clienti come Cydia molesta (tignola orientale), Anarsia lineatella (anarsia), Operophtera brumata (cheimatobia) e un parassita particolarmente ostile e riottoso come la Cydia funebrana (tignola del susino). E questo solo per le drupacee.

Sulla vite l'aspettano invece "le solite note": Lobesia botrana (tignoletta della vite) ed Eupoecilia ambiguella (tignola della vite).

Anche gli agrumi avranno la loro parte di gloria, dato che Coragen è attivo sul fillominatore che più li colpisce, la Phyllocnistis citrella (minatrice serpentina degli agrumi).

Ottime nuove anche per il noce e il nocciolo, perché Coragen non mostra avere attività solo contro Cydia pomonella, ma ne mostra anche contro Curculium nucum (il famigerato 'balanino').

Scendendo a livello del suolo, anche le colture 'basse' trovano spazio nell'etichetta di rynaxypyr: sul mais, incluso quello dolce, Ostrinia nubilialis (piralide) troverà infatti dal 2010 'chimica per i sui denti', ma non se la vedranno meglio anche fitofagi meno diffusi come Sesamia spp. (sesamia), Helicoverpa armigera (nottua gialla del pomodoro), Spodoptera esigua e Spodoptera littoralis (nottua piccola e nottua mediterranea). Anche una coltura 'orticola' fa capolino nel lungo elenco: la patata, sulla quale non passerà più dei bei momenti la Leptinotarsa decemlineata (dorifora).

Pugno di ferro in guanto di velluto

Rynaxypyr è ormai commercializzato in più di 50 Paesi e in DuPont si prevede di arrivare al centinaio entro il 2010. Questo è un aspetto tutt'altro che trascurabile in un'ottica di import-export. Grazie all'elevata specificità e unicità del modo d'azione, Coragen si mostra molto selettivo verso gli organismi non target, incluso l'uomo.

L'ADI (dose giornaliera ammissibile per l'uomo) è di 1,58 mg/kg/b.w., che è più di 100 volte superiore a quella di altri insetticidi come per esempio un clorpirifos, un fosmet o un thiacloprid.

Anche la tossicità acuta è numericamente irrilevante, con una LD50 superiore ai 5000 mg/kg. Ciò ha consentito di non dover fissare alcun tempo di rientro in campo dopo un trattamento. Passando all'entomofauna utile, anche la tossicità su ape è alquanto bassa (117 µg/ape per ingestione e 81 µg/ape per contatto) e ha premesso al legislatore di non apporre particolari frasi in etichetta, se non quella generica di "non trattare in fase di fioritura". Sempre in materia di impollinatori, Coragen dimostra di non influire negativamente nemmeno sulla riproduzione e sull'equilibrio della colonia. Anche sugli altri beneficials Coragen ha segnato mortalità comprese tra zero e un massimo del 30%. Su antocoride, per esempio, le tesi trattate con Coragen non si differenziano dal non trattato.

L'etichetta
Coragen è una Soluzione Concentrata a 200 g/l di rynaxypyr. E' ammesso su tutte le colture in etichetta per un massimo di 2 applicazioni all'anno, tranne sulla vite su cui ne è permessa una sola. Data la persistenza della sua azione biologica, Coragen può fornire intervalli tra i trattamenti fino a 10-14 giorni.

Le dosi sono alquanto contenute, con soli 18-20 ml/hl su pomacee (16-18 ml/hl per Phyllonoricter e Leucoptera), drupacee (con 16-20 ml/hl per l'Anarsia), noce e nocciolo. Ancora più contenute le dosi su vite, con 15-18 ml/hl. Su patata si ottiene un'elevata efficacia già a 50-60 ml/ha, dose alla quale per controllare la Dorifora basta normalmente un solo trattamento.

Su mais e mais dolce la dose è più elevata, 100-150 ml/ha, anche in considerazione dell'imponente massa vegetale oggetto del trattamento. Arancio, limone e mandarino hanno le dosi più contenute, con soli 10-15 ml/hl. Quanto a tempo di carenza, Coragen mostra avere 30 giorni per la vite da vino, ma solo 3 giorni su quella da tavola.

Per noce e nocciolo sono previsti 21 giorni, mentre 14 giorni sono stati fissati per le pomacee, le drupacee e la patata. Meno ancora i giorni di carenza su mais, che ne vede solo 7, scendendo addirittura a 3 giorni per il mais dolce.