Uso sostenibile degli agrofarmaci per ridurre i rischi per la salute umana e per l'ambiente.
Un tema quanto mai attuale dopo l'approvazione delle direttiva comunitaria (pubblicata il 24 novembre 2009-CE n.128), al centro del convegno - che vedrà la partecipazione del Consiglio dell'ordine nazionale dei dottori agronomi e dottori forestali (Conaf) - in programma per domani, mercoledì 20 gennaio (inizio ore 9.15) a Portici (Na), presso la Facoltà di Agraria (Sala Cinese).
L'appuntamento, intitolat "Uso sostenibile degli agrofarmaci - Il caso del lepidottero Tuta Absoluta", farà il punto sul lepidottero che minaccia le solanacee, in primis le coltivazioni di pomodori e patate in Campania.
"In questa fase – anticipa il presidente Conaf Andrea Sisti – si stanno definendo le linee guida sull'utilizzo sostenibile degli agrofarmaci, dal momento che gli Stati membri devono redigere i piani di azione nazionali e inviarli alla Commissione europea entro due anni (dicembre 2012). Si tratta di una materia delicata e di non facile soluzione perché è necessario trovare un equilibrio solido fra la sostenibilità ambientale e la produttività dell'agricoltura. Il ruolo dei dottori agronomi e forestali è perciò centrale in questo dibattito che vede più attori protagonisti".
"La riduzione dei principi attivi disponibili per il controllo degli insetti, a seguito della revisione comunitaria – commenta Emilio Ciccarelli, presidente della Federazione regionale dei dottori agronomi e dottori forestali della Campania e dell'Ordine di Napoli - ha reso più difficoltosa il controllo di alcuni parassiti delle colture agrarie. In tale quadro si innesta la nuova direttiva comunitaria sull'uso sostenibile degli agrofarmaci".
Interverrà sul Piano di azione nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, portando il punto di vista del Conaf, Enrico Antignati, coordinatore del dipartimento agricoltura, sviluppo sostenibile ed energie rinnovabili del Conaf: "La globalizzazione – spiega Antignati – ha favorito la rapida diffusione di entomofauna in areali diversi da quelli di origine, con preoccupanti conseguenze sulla filiera di alcune produzioni agricole".
"La protezione delle colture dalle avversità – continua Antignati – dovrebbe essere effettuata applicando i principi della difesa integrata: valorizzazione dei mezzi di prevenzione, monitoraggio e, poi, scelta dei mezzi di lotta da attuare: fisici, chimici, meccanici, agronomici, o biologici".
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Fonte: Conaf - Consiglio dell'ordine nazionale dei dottori agronomi e forestali