Prosegue la tendenza al ribasso dei prezzi dei cereali, sia sui mercati a termine (futures di Chicago e Parigi), sia sulle principali piazze internazionali. E ciò si ripercuote anche in Italia dove cresce la preoccupazione degli agricoltori per una campagna che si prospetta peggiore di quella conclusa.

“Se il mercato non darà segnali di ripresa - dice Confagricoltura - il prossimo autunno molte aziende potrebbero decidere di ridurre le superfici seminate a grano duro, avviando subito quell’avvicendamento richiesto per poter usufruire dell’aiuto specifico per i seminativi previsto dall’art. 68 del Reg. CE n. 73/2009.”
In Italia l’andamento meteo-climatico negativo ha penalizzato il frumento, tenero e duro, sia in quantità sia in qualità. Nel caso del grano duro il raccolto 2009, stimato ormai inferiore a 3 milioni di tonnellate, si delinea ormai come il più basso degli ultimi 15 anni. Nonostante ciò, il prezzo continua a diminuire e la domanda di prodotto nazionale è quasi inesistente, vista la convenienza del prodotto estero. Molti molini, tra giugno e luglio, hanno effettuato acquisti diretti nei Paesi Ue (Spagna, Francia e Grecia), o hanno ottenuto licenze d’importazione da far valere entro due mesi, per frumento duro di provenienza statunitense offerto a prezzi molto bassi (meno di 170 euro/tonnellata FOB Golfo del Messico).
A livello mondiale è sempre più accesa la competizione sul prezzo del frumento tra i Paesi tradizionalmente esportatori dell’Ue (Francia e Germania) e gli Usa, il Canada, la Russia e l’Ukraina, che si gioca anche sulle oscillazioni dei tassi di cambio tra il dollaro e le altre monete nazionali.
 
"A determinare questa situazione - spiega Confagricoltura - hanno contribuito i recenti aggiornamenti del governo Usa e dell’International grain council sulle stime dei raccolti di frumento tenero nei Paesi maggiori produttori, previsti in crescita, rispetto allo scorso luglio, negli USA, nell’UE e in Russia. Ulteriormente abbassate invece le previsioni dei raccolti in Canada, Ukraina e Argentina. Le stesse fonti governative ritengono che i consumi mondiali di frumento, nella campagna 2009/10, resteranno sostanzialmente stabili, così come gli scambi. Di conseguenza si prevede un ulteriore appesantimento delle scorte a fine campagna.
Il livello dei prezzi all’esportazione registrati tra luglio e agosto negli Usa ha indotto la Commissione europea a introdurre, per la prima volta in un decennio, un dazio all’importazione di grano duro di bassa qualità, che col 1° settembre ha raggiunto i 16 euro/tonnellata.
 
“E’ un segnale preoccupante - dice Confagricoltura - di quanto sia forte la richiesta di merce a basso prezzo da parte dell’industria molitoria".