Rimini - Si apre oggi, 18 ottobre, il 34° Congresso Nazionale dei vivaisti viticoli italiani (M.I.V.A.). Come da tradizione, a latere dei lavori hanno organizzato per il 19 Ottobre un Convegno che affronta ed approfondisce una tematica che si appresta a cambiare gli scenari della vitivinicoltura europea: la nuova Ocm Vino.
Nata nel 1973 a Conegliano Veneto (TV) su suggerimento di Italo Cosmo, allora direttore dell'Istituto Sperimentale per la Viticoltura, la Miva fin dal primo Convegno a Firenze ha sempre anticipato i tempi della viticoltura italiana, ed in occasione di questo convegno affronta, con relatori d'eccezione, un tema fondamentale per il futuro del settore vitivinicolo. Il moderatore dell'incontro sarà Matteo Marenghi, agronomo e giornalista free-lance.

Presentazione dell'Associazione M.I.V.A.
L'Associazione M.I.V.A. è nata il 27 ottobre 1973 per rappresentare il vivaismo viticolo italiano. Uno dei suoi scopi iniziali fu quello di partecipare alla gestione dell'allora Centro di Premoltiplicazione viticola di San Piero a Grado (PI) da cui, col tempo, si è sviluppato tutto il sistema italiano di gestione delle nuove accessioni clonali (Nuclei di premoltiplicazione viticola). L'Associazione, anche per l'importanza della sua funzione, è stata riconosciuta da un Decreto del Presidente della Repubblica (D.P.R. n. 806 del 14/09/1976) che ne ha sancito la rilevanza nazionale ed europea riconoscendone la personalità giuridica ed approvandone lo statuto.
Oggi, dopo anni di attività, l'Associazione raggruppa vivaisti di tutte le regioni italiane; i soci, quasi duecento, hanno il compito di gestire il patrimonio genetico base della viticoltura italiana del futuro con un'importante responsabilità nei confronti del mondo vinicolo nazionale ed estero.
I vivaisti viticoli sono alla base della filiera vitivinicola e rappresentano un ideale ponte fra la ricerca scientifica (Costitutori) e le aziende agricole.
Con questi presupposti l'attività dell'Associazione si articola su vari aspetti che vanno dai corsi di formazione, molti dei quali dedicati appositamente ai giovani vivaisti, alla rappresentanza della categoria presso le Istituzioni, alla elaborazione di adeguati supporti statistici per l'analisi approfondita delle variabili di mercato e degli scenari futuri prevedibili.
Tutto questo viene progettato per riuscire ad anticipare i bisogni del mercato, essendo legati al ciclo vegetativo della vite che impedisce, a differenza di altri settori, di evolversi in tempi brevi.