Nel corso degli ultimi venti anni la lotta biologica al colpo di fuoco batterico (Erwinia amylovora) non è stata solo argomento per ricerche di base, bensì è divenuta concreto mezzo per programmi di lotta integrata. A ciò ha dato impulso la selezione di validi ceppi antagonisti, corroborata dalla conoscenza dei meccanismi d'azione e dell'ecologia dei batteri epifiti colonizzanti la fillosfera.
Il colpo di fuoco delle rosacee, causato dal batterio Gram-negativo Erwinia amylovora è considerato, a giusta ragione, una delle malattie più distruttive e difficili da combattere.
Un metodo di lotta semplice, sicuro ed economico non esiste; possono essere invece adottate strategie di lotta integrata (mezzi agronomici, lotta chimica e biologica, resistenza indotta, miglioramento genetico), in modo da ridurre la malattia ad un livello economicamente accettabile.
Negli ultimi anni la limitata efficacia della lotta chimica al colpo di fuoco batterico, associata al sempre più diffuso fenomeno della resistenza a streptomicina acquisita dai ceppi di E. amylovora e alla crescente richiesta di un uso limitato di pesticidi da parte dell'opinione pubblica, ha favorito le ricerche di strategie "anti-colpo di fuoco" basate sull'uso di diversi microrganismi antagonisti.
In quest'ottica, nel biennio 1998-2000, è stata condotta un'attività sperimentale nell'ambito di convenzioni tra Agribiotec e Istituto di Patologia Vegetale dell'Università degli Studi di Bologna per valutare l'efficacia del ceppo antagonista BSF4 di Bacillus subtilis nel proteggere mazzetti fiorali, germogli e frutti di pero, allevati in serra, dalle infezioni di colpo di fuoco.
Dagli studi effettuati, Bacillus subtilis ceppo BSF4 è risultato efficace nel proteggere fiori, germogli e frutti di pero da inoculazioni sperimentali di E. amylovora.
In particolare, la migliore efficacia protettiva è stata rilevata quando l'antagonista è stato applicato due volte, a distanza di 10 giorni, ed entro 24 ore dall'evento traumatico/inoculazione del patogeno su germogli in attiva crescita e frutti.
I risultati ottenuti sono di grande interesse per le prospettive offerte dalla lotta biologica in frutteto, dove le condizioni climatiche sono particolarmente favorevoli allo sviluppo di infezioni precoci in periodo fiorale ma, soprattutto, anche durante la stagione vegetativa a seguito di traumi da agenti abiotici e biotici.
Inoltre la maggiore efficacia mostrata in tutte le tesi dal preparato liofilizzato rispetto a sospensioni di cellule e spore raccolte direttamente dal brodo colturale, conferma la validità del processo di produzione di Bacillus subtilis ceppo BSF4, che porta all'ottenimento di un prodotto dotato di elevata praticità di impiego e di lunga conservazione.
Sulla base di questi promettenti risultati è possibile impostare una strategia di intervento in campo effettuando i trattamenti durante la fioritura (da 1 a 3 applicazioni in funzione dell'andamento climatico); entro 24 ore da ogni evento potenzialmente infettante (ad esempio la fioritura secondaria, grandinata, temprale estivo, forte vento, sbalzi termici).
In alternativa, nei momenti a maggior rischio di infezione, si deve trattare ogni 7-10 giorni ripetendo il trattamento dopo piogge dilavanti.
Il formulato Bacillus subtilis ceppo BSF4, si impiega alla dose di 100-150 gr/hl di soluzione irrorante.
E' consigliabile miscelare alla soluzione prodotti a base di amminoacidi (idrolizzati proteici o alghe marine) per migliorare la vitalità dell'antagonista sulle foglie e sui frutti.
E' invece sconsigliato trattare nelle ore più calde e soleggiate della giornata per evitare l'azione inibente dei raggi UV.
Per informazioni: Agribiotec srl - Cavezzo (MO) - tel. 0535/46702 - fax 0535/59195 - www.agribiotec.com - e-mail: info@agribiotec.com
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Fonte: Agronotizie