Questo l’obiettivo del progetto europeo "Gr3, Grass to green gas”, presentato da Veneto Agricoltura nella sede del Consorzio di Bonifica lo scorso 24 giugno durante il primo di una serie di workshop organizzati nell’ambito di “Gr3” di cui Veneto Agricoltura è partner.
“Il progetto, che coinvolge 11 regioni europee, tra cui il Veneto – ha spiegato Giustino Mezzalira, direttore Settore Ricerca di Veneto Agricoltura – mira a promuovere l’utilizzo degli sfalci d’erba derivanti dalla gestione del territorio come risorsa per la produzione di biogas. L’energia potenziale dell’erba proveniente dalla manutenzione di aree urbane, agricole e protette rimane ampiamente sottoutilizzata in Europa”.
Sono migliaia i chilometri di fasce erbose lungo i canali che il Consorzio di Bonifica sfalcia regolarmente. Tonnellate di erba che vengono tagliate, trinciate e lasciate in loco.
“Un peccato perché l’erba potrebbe essere utilizzata negli impianti di biogas – ha commentato Antonio Tomezzoli, presidente del Consorzio di Bonifica – anche se ha un potenziale energetico minore del mais. Organizzandosi con le strutture di stoccaggio e i macchinari adeguati si può rendere conveniente un’operazione di manutenzione del territorio che va in ogni caso fatta due volte l’anno durante la stagione estiva per mantenere i canali sgombri e favorire il deflusso dell’acqua. Il Consorzio sta attrezzando un’area di prova per valutarne la fattibilità operativa”.
Le barriere all’impiego dell’erba da sfalcio e dei residui erbacei sono un’insufficiente conoscenza ed espansione di tecnologie idonee per la falciatura, la conservazione e la digestione anaerobica di residui di erba, l’assenza o mancanza di cooperazione tra gli operatori della filiera e alcuni di natura giuridica.
La valorizzazione degli stessi come fonte di energia rinnovabile nella produzione di biogas renderebbe economiche numerose operazioni attualmente svolte per la manutenzione delle aree verdi anche nelle città.
Veneto Agricoltura ha calcolato che nei capoluoghi di provincia regionali e nelle zone turistiche costiere come il lago di Garda, la raccolta derivante dallo sfalcio potrebbe superare le 500 tonnellate l’anno di sostanza secca. Una quantità sufficiente a rendere conveniente l’impiego nella produzione di biogas.
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Fonte: Veneto Agricoltura