Una risposta a pochi giorni dall’inizio del vertice di Copenaghen sul costo dei carburanti fossili e bio, viene data dal rapporto Hidden Costs of Energy: Unpriced Consequences of Energy Production and Use del Research National Council, il corrispettivo statunitense del nostro Cnr, che esamina i costi di produzione nascosti dei carburati fossili e bio e di come l’inquinamento che ne deriva si traduca in danni non solo economici ma anche sulla salute umana.
Si fa riferimento nel rapporto ai costi relativi all’intero ciclo di produzione dell’energia che comprendono, ad esempio,l’estrazione, lo sviluppo e la produzione di rifiuti. Secondo il rapporto i danni sono stimati, nel solo 2005 e negli Stati Uniti, sono stati pari a 120 milioni miliardi di dollari e la cifra non comprende i danni derivanti dal cambiamento climatico, agli ecosistemi, gli effetti di alcuni inquinanti atmosferici come il mercurio e i rischi per la sicurezza nazionale, che la relazione esamina, ma non monetizza.
L’Nrc nel rapporto sottolinea, inoltre, che il consumo di energia costa in termini di inquinamento ambientale e ha un notevole impatto sulla salute umana tanto che ogni anno muoiono per queste cause circa 20 mila persone.
Le attività che impattano maggiormente come costi nascosti sono la produzione di energia elettrica derivata da carbone, per 62 miliardi di dollari all’anno e il trasporto per 56 miliardi di dollari all’anno. Considerazioni climatiche a parte, i danni causati dall’etanolo ottenuto dal mais sono stati generalmente simili, e in certi casi peggiori di quelli causati dalla produzione di benzina, poiché è necessaria dell’energia supplementare per trasformare il mais in biocarburante.
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Fonte: Ecoblog.it