Si chiama 'fermentazione anaerobica' il processo che consente a sostanze come il liquame, il letame, scarti agro-alimentari e agro-industriali, la frazione organica dei rifiuti solidi urbani di diventare energia elettrica e termica convertita in appositi impianti biogas.
Una valida alternativa ai combustibili fossili a bassa emissione di gas serra che in Veneto è già una realtà (con 28 impianti attivi di cui 12 agricoli e 16 industriali) e che è stata recentemente oggetto di un progetto interregionale di studio e monitoraggio nell'ambito del Programma Nazionale Biocombustibili 'PROBIO'. Venerdì 18 luglio 2008 alle ore 9.00 presso la Corte Benedettina di Legnaro (PD), Veneto Agricoltura presenterà il rapporto sulla 'Mappatura regionale della Biomassa e degli impianti Biogas', curato dallo stesso ente in collaborazione con le altre Regioni partner del progetto.
Il monitoraggio ha permesso di elaborare i dati in ambito regionale, provinciale e comunale sulle diverse tipologie di biomassa disponibili e di realizzare della cartografia tematica integrata attraverso uno specifico database. Le analisi svolte nel corso dell’indagine hanno dimostrato che la valorizzazione energetica del biogas contribuisce in maniera concreata a risolvere alcuni problemi legati ad esempio all'attività agricola (abbatte i cattivi odori prodotti dall’attività zootecnica, facilita la gestione dei reflui, integra in maniera significativa i redditi e produce energia rinnovabile). Da non trascurare nemmeno l'aspetto dell’indotto che si genera attorno al biogas, in termini occupazionali e di reddito per le imprese costruttrici ma anche per quelle che attuano la manutenzione. Il progetto 'Probio-Biogas' può contribuire a fornire spunti significativi per la pianificazione regionale, ma anche interregionale, nel comparto delle bioenergie e costituisce uno strumento informativo che potrà essere aggiornato con continuità.