La produzione di biocombustibili nei quantitativi previsti dagli obiettivi comunitari rappresenta allo stesso tempo una sfida ed una grande opportunità per il mondo della ricerca e quello dell'industria. Il primo elemento di grande innovazione è certamente quello del passaggio da biocombustibili di prima a quelli di seconda generazione. La disponibilità di materia prima risulta infatti uno dei principali elementi che determineranno il successo o meno delle iniziative industriali in questo settore nel medio e nel lungo termine, ed il passaggio da processi basati su biomassa oleaginose o zuccherine a biomassa lignocellulosiche appare essere un elemento determinante, anche ai fini della sostenibilità ambientale del biocarburante prodotto. Il ricorso a biomasse di tipo diverso, quali le alghe, dalle grandi potenzialità produttive, rappresenta però una interessantissima via alternativa ed integrativa al ricorso a tecnologie di seconda generazione. Le alghe, infatti, offrono numerosi ed estremamente attraenti vantaggi, quali elevata produttività specifica, nessun impatto sul settore food, possibilità di coltivazione su qualsiasi tipo di terreno, etc. E' però altrettanto vero che la produzione di biomasse algali a fini biocombustibili non è ancora oggi pienamente sviluppata in senso industriale e commerciale, e che addirittura si osservano spesso promesse di attese non realisticamente o tecnicamente possibili. In risposta alle numerose richieste che vengono oggi avanzate al mondo scientifico in merito a questa particolare tecnologia, si è quindi pensato di organizzare un momento di confronto e dibattito allo scopo di puntualizzare lo stato dell'arte, le potenzialità, e le barriere tecniche ancora da superare, al fine di fornire un quadro realistico ed attuale per questa particolarissima filiera bioenergetica. Il workshop è organizzato dalla Società italiana Bioenergia e da Agroindustria. Per un dettagliato programma dell'evento, cliccare QUI.
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Fonte: Veronafiere