Pane, pasta, pizza, ma anche olio biologico e strumenti utili per l’arte bianca.
Dall’Italia al Brasile. Il marchio di Siab diventa così sempre più internazionale.
E dal 15 al 18 giugno approda a San Paolo. Grazie ad una partnership fra Veronafiere e Fispal Food Service, unica manifestazione dell’America Latina che riunisce tutti i settori delle tecnologie alimentari, giunta quest’anno alla 25ª edizione.
Siab, International Techno-Bake Exhibition, il Salone internazionale dell'arte bianca, col Brasile inaugura un percorso di internazionalizzazione che proietta le imprese del settore su uno scenario qualificato e sempre più diretto con i principali Paesi interessati alle tecnologie e agli ingredienti per pane, pasta e pizza.
Un tour che prevede altre manifestazioni all’estero, prima dell'appuntamento a Verona in programma dal 22 al 26 maggio dell’anno prossimo, dove è attesa in visita una nutrita delegazione di buyer dall’America Latina. Prima tappa, appunto, il Brasile.
Grazie ad una manifestazione come Fispal, che lo scorso anno ha ospitato oltre 60mila visitatori professionali, 1.394 aziende espositrici su una superficie netta di 35mila metri quadrati, generando in particolare un business pari a 1,5 miliardi di dollari.
Le aspettative delle aziende espositrici italiane, in missione a San Paolo grazie a Veronafiere, sono legate alle forti potenzialità di crescita di un Paese come il Brasile. Solo guardando il segmento della pasta, il Brasile, con 1,5 milioni di tonnellate prodotte nel 2007 (fonte: Unipi – Unione industriali pastai italiani), risulta essere il terzo Paese produttore al mondo, dopo Italia (3,23 milioni di tonnellate) e Stati Uniti (2 milioni di tonnellate).
In crescita anche i consumi, che nel 2007 hanno raggiunto i 6,7 chilogrammi pro capite (contro i 27 chilogrammi consumati dagli italiani).
Fra le aziende in missione all’Expo Center Norte di San Paolo, uno dei centri fieristici mondiali più all’avanguardia, dove si svolgerà la collettiva di Siab Brasile, c’è un forte interesse ad esplorare un mercato per lo più sconosciuto direttamente o in maniera strutturata.
'Il Brasile non è un grande importatore di farine', afferma Riccardo Agugiaro, export manager della Agugiaro e Figna di Collecchio (Parma), 'ma proprio per questo può essere un bacino di notevole interesse per noi'.
Chi ha avuto qualche contatto in passato col Sud America e conta sul marchio di Siab per trovare distributori in Brasile è Marco D’Annibale, direttore commerciale della Gimetal di Prato, azienda produttrice di attrezzature per pizza ('Siamo già molto presenti nell’America del Nord, ora puntiamo a penetrare commercialmente anche in Brasile, perché è un mercato in forte fermento', dichiara), così come la Valoriani Srl di Reggello (Firenze), che produce forni refrattari per la pizza.
'In passato abbiamo esportato in Brasile ed è senza dubbio un mercato dalle forti potenzialità', specifica Massimo Valoriani, 'ma vorremmo strutturarci in maniera continuativa, grazie al marchio Siab e a Veronafiere, che sono una garanzia e un passepartout per questi nuovi mercati'.
Prima volta in Brasile per Mario De Leo, amministratore unico della Biological Products di Lucito (Campobasso). L’azienda produce olio biologico, trasformando ogni anno 5 mila tonnellate di olive ogni anno.
'Vorremmo esportare anche in Brasile', sostiene De Leo, 'e Siab è sicuramente uno strumento importante per individuare importatori seri e che conoscono la legislazione. Le recenti norme sull’antiterrorismo hanno reso più difficile l’export di olio'.