"L'ingresso della Russia nella Wto è importantissimo: significa che finalmente la Russia accetta di sottostare ad un sistema di regole sul commercio riconosciute ed accettate a livello internazionale, ma anche poter affrontare con la forza del diritto tutte le controversie in atto fra Unione europea e Russia, che sono moltissime".
Così dichiara all'ufficio stampa di Fieragricola-Veronafiere il presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro, che sui riflessi pratici dell'entrata della Russia nella "grande famiglia" dell'Organizzazione mondiale del commercio pensa - in chiave agroalimentare - innanzitutto al vino.
"Più volte, anche da quella grande manifestazione che è Vinitaly - prosegue De Castro - ci siamo tutti battuti per eliminare le accise o quei sistemi di tassazione particolari che il governo russo ha inserito per frenare le importazioni italiane. Ora sarà più facile, anche per il vino italiano, raggiungere Mosca".
E nell'ottica di favorire gli interscambi commerciali fra i due Paesi, Veronafiere può contare su partnership consolidate - come la presenza di Vinitaly in Russia - e alleanze stipulate di recente, come quella fra Siab (il Salone internazionale dell'arte bianca, in programma dal 25 al 29 maggio 2013 a Verona), l'Associazione dei panificatori e pasticceri russi e Conoscere Eurasia, sottoscritta lo scorso aprile a Mosca.
Le esportazioni verso la Russia.
Uno dei compiti della Wto sarà quello di ridurre le tariffe sull'importazione in Russia dal 10,3 al 7,1 per cento, agevolando di fatto l'ingresso di vini e di altri prodotti dell'agroalimentare italiano nella Federazione Russa. "Come Unione europea siamo il primo partner commerciale - recita De Castro - e possiamo ancora crescere molto. L'Italia è ancora un po' indietro, ma ora ci sono gli strumenti per stimolare ulteriori investimenti in un mercato che ama il made in Italy".
L'import da Mosca: via i dazi sui cereali.
Il numero uno della Comagri a Strasburgo pensa anche ai flussi dalla Russia. "Anche in questo caso l'ingresso russo nel Wto è una buona notizia, perché saranno vietate misure di protezionismo sul mercato senza motivazioni specifiche, come venne fatto soltanto un anno fa quando la Russia pose dazi sull'export dei cereali". E i riflessi positivi potrebbero già delinearsi a breve, vista la necessità di trovare una soluzione all'emergenza siccità che sta stravolgendo al ribasso tutte le previsioni di produzioni di cereali a livello mondiale.
Tutele a Dop e Igp escluse.
L'ingresso della Russia nella Wto cambierà nulla sul fronte dei marchi comunitari di qualità, la cui contraffazione al di fuori dei confini dell'Unione europea - senza accordi specifici fra Paesi - non è protetta dalle regole dell'Organizzazione mondiale del commercio. "Su questo l'Ue continuerà ad impegnarsi affinché possano esserci progressi - assicura De Castro - ma al momento non ci sono riconoscimenti e alcuni Paesi, fra i quali Stati Uniti, Canada e Australia, si oppongono. L'adesione della Russia alla Wto ci permetterà di riproporre anche questa vecchia battaglia, di non facile soluzione".