Il pieno sviluppo delle potenzialità dei biocombustibili richiede il superamento di limiti ambientali e sociali e la rimozione di barriere commerciali, che ostacolano lo sviluppo di un mercato globale, secondo un rapporto della Global Bioenergy Partnership (Gbep). Va affrontato con urgenza il conflitto potenziale tra produzione di biocombustibili, protezione dell'ambiente, sviluppo sostenibile e sicurezza alimentare delle popolazioni rurali povere, sostiene il rapporto "A Review of the Current State of Bioenergy Development in G8 +5 Countries", presentato a Roma nell'ambito del 20° Congresso Mondiale dell'Energia (WEC- Roma 2007). "Lo sviluppo delle bioenergie - ha affermato, il presidente della Gbep, l'italiano Corrado Clini, direttore generale del ministero dell'Ambiente - rappresenta la risposta più immediata per rispondere ad almeno 5questioni importanti : l'aumento record del prezzo del petrolio; l'esigenza da parte dei paesi importatori di ridurre la propria dipendenza da un ristretto numero di paesi esportatori, attraverso la diversificazione delle fonti energetiche e delle aree di approvvigionamento; l'opportunità per le economie emergenti dei paesi tropicali di offrire sul mercato globale dell'energia biocombustibili liquidi economicamente competitivi; il soddisfacimento della crescente domanda di energia nei paesi in via di sviluppo; infine l'impegno a ridurre le emissioni di biossido di carbonio per contribuire alla lotta contro i cambiamenti climatici". "Le bioenergie - ha aggiunto- sono già un'alternativa concreta ai combustibili fossili e, come dimostra l'esperienza del Brasile, possono essere il motore per lo sviluppo delle aree più povere del pianeta".